Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

ha tutti .i torti .l'ing. Mai:tinoli quando sostiene, come recentemente nel Convegno del Mulino,. che nelle scuole professionali non si dovrà ìnse- - g11:areun mestiere, ma ]a .capacità ad apprendere un mestiere: tanto è. ra-· pido, con il ritmo attuale del progresso tecnico. il succedersi delle specializzazioni, per cui quelle che .ora sono indispensabili possono diventarenell'immediato futuro inutili, e l'operaio oggi ricercato corre il risch~o di ~ trovarsi domani disoccupato. Noi abbiamo ancora il problema dell'analfabetismo appunto e dell'evasione scolastica, della care11zadi aule nelle scµole elementaii e delle classi plurime; nelle nostre scarse scuole professionali bisognerà lasciare ancora per. un po' di tempo i torni e le saldatrici, prima di addestrare i giovani ai nuovi processi dell'automazione. · Non siamo affatto insensibili .ai problen1i di fondo sollevati dal piano decennale della scuola; dobbiamo, però, insistere anzitutto su situazioni che possono apparire di dettaglio, ma cl1eper ·noi sono essenziali, e non per noi soltanto, se è vero, come è vero, cl1e i problemi òelie aree depresse .sono problemi dell'Italia tutta. Un'esperienza quasi secolare -ci insegna che proprio l' a.ver trascurato alcuni aspetti del problema dell'edilizia scolastica (specìe in. rapporto agli oneri ed alle iniziative degli ._~ptilocali) ha approfondito ancor più il solco che divide alcune regioni dalle altre; siarrio perciò convinti che questa situazione si aggraverà in avvenire se si continuerà· ad agire seguendo lo stesso sistema. E quando il sen. Zoli esprime l'opinione che basterebbe sostituire alcuni amministratori inadempienti per eliminare gli intralci che ostacolano la regolare attuazione del programma, egli dimostra, ce lo consenta, di essere fuori della realtà non soltanto meridionale, ma di buona parte delle Amministrazioni comu11aìi e dell'ingranaggio burocratico nel quale si dovranno muovere i realizzatori del Piano. Alla scuola occorrono anzitutto gli interventi necessari alla sua vita, poi quelli indispensabili al suo sviluppo. In aléune zone del nostro paese esistono ancora bisogni esse1zz,ialai lla vi:ta della scuola; in altre questa situazione è superata; nuovi problemi di sviluppo, appunto, si presentano oggi, e, ne conveniamo, si fanno anche urgenti e pressanti per i contatti economici e culturali con altre nazioni più progredite. È difficile chiedere a chi si sente il terreno scottare sotto i piedi per le gravi situazioni che matureranno nel prossimo avvenire comprensione ed aiuto per i bisogni di altri; ma è lecito esigere dallo Stato una politica scolastica che segua criteri di giustizia distributiva, nelrinteresse di tutto il Paese e della stessa [19] Biblioteca Gino Bianco

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