considerare che bisogna costruire 130 mila aule in dieci anni (oltre le scuole materne, le scuole rurali e gli Istituti universitari\ 300 nuovi istituti professionali, sedi di convitti nazionali e di educandati femminili, ~per rendersi conto del peso che hanno, durante le varie fasi di attuazione, alcuni particolari aspetti del problema (urbanistico, architettohico, tecnico, economico, ecc.). Si comprende come. « non sia ammissibile lasciare nelle mani d'ei singoli Comuni l'illiziativa di studi di distribuzione 'a livello nazionéÌle »; . . e che pertanto « una corretta impostazione del pro~lema ·non poss·a far~i che a livello nazionale e sulle medie nazionali )) (7 ); di qt1i l'esigenza 1i creare un organo centrale con funzioni di studio, di coordinamento· e di regolatrlentazione delle nuove costruzioni. · · · Parte di questo compito potrebbe essere assegnato al Servizio centrale per l'edilizia scolastica, in aggit1nta alle attribuzioni già dette. Per la parte ··esecutivasi potrebbe costituire, alle dipendenze deì Ministero ~ei LL. PP., un'.11.zìendaNazionale per l'Ediliz·ia Scolasu·ca, così come si è fatto ·per le strade (A.N.A.S.). Gli adempimenti esecutivi del Piano dalla nuova proposta di legge ' sono lasciati ancora agli Er1ti obblig~ti, fatta eccezione per i ~muni del Mezzogiorno con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti; per i quali la Cassa, oltre ad assumersi gii oneri finanziari a ct1i i Comuni stessi dovrebbero far fro1ite i11dipe11denza dei mutui contratti, e autorizzata anche a provvedere direttamente alla progettazio11e delle scuole elementari e materne. È senza dubbio 11n lodevole provvedimento questo, di assistere i piccoli Comuni delle così dette aree depresse, che si gioverebbero anche dell'intervento della Cassa per tutti gli aàempimenti necessari p·er la regolarizzazione del mutuo; purtuttavia esso rappresenta un intervento limitato (nel Mezzogiorno la popolazione dei Comuni con meno di 5.000 abitanti costituisce appena il 23,20 per cento della totale) e non giova certo all'unicità- d'indirizzo, indispensabile in una pianificazione di questo tipo, quale si raccomanda per affrontare alle radici un problema che la legislazione precedente non ha potuto risolvere e nemmeno alleviare. (7) Si veda C. Cocchia: « L'edilizia scolastica: aspetti urbanistici », Nord e Sud, Numero 32. f17] Bibliote·ca Gino Bianco
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