di prestigio, resistono con ogni mezzo, ed a cui gli stessi organi di controllo ricorrono soltanto eccezionalmente, per le ripercussioni di varia natura che essi determinano e che si cerca quasi sempre di evitare. Il sistema resta, pertanto, ancora macchinoso e le11to, in contrasto con le finalità del piano e con l'urgenza richiesta dalla soluzione del grave problema. Perchè anche quando gli Enti pre~do110 spontaneamente l'iniziativa, l'iter delle varie procedure permane lungo e complesso, nonostante vi siano disposizioni che tendono ad abbreviarlo ed a semplificarlo, come quelle relative alle modalità per l'approvazione dei progetti. Quando, poi, gli Enti obbligati non prendono le iniziative, riter diventa ancora più pesante, per l'intervento sostitutivo deilo Stato e l'eventuale nomina del Commissario. Per ovviare a tutti questi inconvenienti, ed avvalendoci dell'esperienza ormai decennale dell'INA-Casa (6), avevamo proposto la costituzione di un Comitato di attuazione, con il compito di provvedere all'impiego dei fondi assegnati, d1 predisporre il piano delle costruzioni, di vigilarne la esecuzione. In fondo erano le stesse attribuzioni che il nuovo schema di legge assegna al Comitato dei Ministri; soltanto si trattava di un organo più snello e più tecnico; inoltre esso sostituiva, a tutti gli effetti, gli Enti obbligati. Ciò avrebbe consentito un funzionamento rapido, automatico, • tassativo. La proposta di legge potrebbe, pertanto, essere emendata nel senso di affiJncare al Comitato dei Ministri un Organo esecutivo, che potrebbe anche essere il Servi.zio centrale per l'edilizia scolastica presso il Ministero della P.I. Esso dovrebbe predisporre l'elenco graduato dei Comuni secondo il loro stato di necessità scolastica, fare i programmi biennali sulla base di questi elencl1i, vigilare perchè il piano abbia il suo regolare e rapido svolgimento in tutte le sue fasi. L'operato di questo organo dovrebbe formare, poi, oggetto delle decisioni del Con1itato dei Ministri, le cui deliberazioni sarebbero sostitutive di quelle degli Enti obbligati. Soltanto in tal modo, a nostro avviso, al Piano sarebbe assicurata la (6) Nel primo settennio il programma dell'INA-Casa è stato realizzato per il 99,61 per cento. Al 30 settembre 1958, ad un terzo circa del 2° settennio, l'avanzamento della realizzazione del piano segnava le seguenti percentuali: progetti pronti 58 per cento; appalti autorizzati 53 per cento; lavori iniziati 41 per cento. Ciò è stato possibile anche perchè si è creato « un organismo libero da qualsiasi intralcio burocratico e di per sè stesso. semplice ed agile ne_lle strutture organizzative». [15] Biblioteca Gino Bianco
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