Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

neva, sicuro di un'influenza che una gran parte dei suoi elettori subivano appena, corrodere, con l'aiuto dell'estrema destra, il regime e minacciare la vita stessa della Francia. Il circolo vizioso è stato rotto il 28 settembre. Ma, data la natura della esperienza De Gaulle, di origine essenzialmente immobilistica, è molto difficile che la classe politica dirigente, o quel che di essa rimane, possa profittarne. La quinta repubblica dovrebbe fare, di colpo, tutte le scelte che la quarta, avviandosi alla rovina, eluse: dovrebbe rifiutare l'autarchia economica, rimediare alla n1ancanza di flessibilità sociale, denunciare il nazionalisn10 elevato a sistema di vita, cessare di cullarsi in quello stato di isolamento internazionale che consentì, nell'illusione di. un atto di fierezza nazionale, il rifiuto della CED. La quarta repubblica scontò questi errori col rafforzamento obiettivamente non giustificato del PCF. La quinta rept1bblica, in apparenza meglio armata per combattere il PCF, potrebbe alla lunga, nonostante la diminuzione dei voti e le crisi interne del partito, favorirne, se non le fortune elettorali, la strategia politica, che non dipende unicamente dal numero dei voti. MICHELE TITO [125] Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==