La quarta rept1bblica, sensibile alla crisi coloniale, ha fatto di più: ha esasperato fino all'estremo limite questa impostazione. Il risultato è che il partito comunista non riesce più ad iscrivere, ad esempio nel dipartimento della Senna, un solo giovane inferiore ai ventun anni dal '56. Il partito comunista è, per l'età dei suoi aderenti, il più vecchio partito di Francia : s~condo i dati ài Servin (anno 1955) per un terzo i membri del partito hanno più di cinquanta anni; solamente per 1'11 per cento ne hanno meno di 25, e addirittura per il 3 per cento meno di venti. È il segno, questo, del successo della politica anticomunista a lunga scadenza attuata dal '53 in poi dalla classe dirigente, ed è uno dei segreti della crisi del partito, confermato da un fatto altamente indicativo e quasi senza precedenti: nei congressi della SPIO del ~56,del '57 e del '58 le posizioni più oltranziste sono state difese da giovani operai. Il PCF s'è dunque urtato, nella sua lotta per l'indipendeza dell'Algeria, contro una mentalità solidamente acquisita e ben disposta verso la azione coloniale senza e~serne consapevole. Del resto, esso aveva intuito i pericoli della sua politica algerina, e le contraddizioni che in questo campo l'hanno caratterizzato (il PCF votò a pieni poteri per l'Algeria a Mollet, nel '56) obbedivano alla speranza di conciliare l'inconciliabile. Ma l'operazione era impossibile anche per l'intervento di un altro fattore: l'antiamericanismo e la xenofobia. Se, durante la guerra d'Indocina, era stato possibile al PCF conservare i legami con la rnassa operaia, ciò era dovt1to in primo luogo all'enorme distanza dell-Indocina e in secondo luogo al fatto che fino all~ultimo momento non si inserirono nella crisi elementi e considerazioni di politica estera. Lo slogan, concepito apposta per convincere immediatamente il francese medio, secondo cui l'America intendeva sostituirsi alla Francia nei territori da essa abband0nati, non era stato ancora confermato dall'esperienza. Co11la pace in Indocina esso sembrò trovare una conferma. La destra seppe, qua11do si presentarono i casi della Tunisia, del Marocco e, infine, dell'Algeria, valorizzarlo al massimo, e la propaganda del PCF, fondata sul tema apocalitticamente sviluppato dell'imperialismo americano, si trovò da quel momento condannata a rafforzare indirettamente il proselitismo nazionalista e sciovinista. Si chiedeva all'operaio comunista, uscito dalla scuola con la convinzione che nessun popolo coloniale ha niente da rimproverare alla Francia e tutto deve alla Francia, di battersi per l'indipendenza delì,Algeria senza negare che alla [120] Biblioteca Gino Bianco
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