assoluta », sono ancor più gravi perchè, immobilizzando la CGT e costringendola alla pura demagogia massimalista, ha rallentato anche l'adattamento degli altri sindacati all'evoluzione operaia. Alla metà di novembre, mentre scrivian10, la crisi delle posizioni comuniste nelle fabbricl1e si aggrava e si estende: le ultime elezioni rivelano che nessun settore è risparmiato e che il movimento di riflusso verso i sindacati socialisti e autonomi (soprattutto verso questi ultimi: ed è un dato interessante) sembra essere enormen1ente accelerato dall'esito del referendum. Perchè l'esito del referendun1 riesce probabilmente a giustificare e perfino ad avallare, dando ad esse un senso e un contenuto generali, le crisi individuali che separavano roperaio di tendenza comunista dalla CGT e dal partito. Basterebbe questo a fare intendere in tutta la sua importanza la inconciliabilità delle posizioni rigide e massimalistiche di Thorez con la realtà politica contingente in cui il PCF operava. Thorez ha rifiutato, nel convegno di Ivry, l'autocritica; ma ne ha implicitamente riconosciuta la necessità in quanto capo di quello che egli chiama « movimento operaio francese » : gli operai, egli ha detto, non l1anno seguito il partito per la questione algerina; la direzione del PCF, cioè, ha agito durante tutti questi anni senza tener conto dei sentimenti delle masse operaie. Ora, quali erano, e quali sono, questi sentimenti? Thorez stesso dice che l'operaio francèse è rimasto allo stadio dello insegnamento elementare. E l'insegnamento elementare francese è fatto apposta per formare cittadini convinti in maniera assoluta che la Francia, oltre a essere il più grande, il più nobile, il più moderno, il più progre- _dito, il più generoso dei paesi (una parentesi: a leggere i libri di testo scolastici francesi si ha l'in1pressione che ii fascismo non inventò niente . ma poté limitarsi a imitare gli schemi scolastici della Francia), ha portato il benessere e la civiltà ai popoli coloniali, che sono legati alla Francia per la vita e per la morte. In materia di colonie la scuola francese ha sviluppato una tecnica di grande e raffinata efficacia concentrando tutto il proprio potere di convinzio11e su questo assioma: senza la Francia i popoli coloniali non potrebbero vivere. Una serie di inchieste e di sondaggi effettuati. negli anni scorsi hanno comprovato a sufficienza che al di sotto di un livello medio di cultura i cittadini so~o incapaci di superare gli schemi scolastici, ma ~ diversamente da quel che accade in Italia - a questi schemi rimangono fedeli. [119] Biblioteè-a Gino Bianco
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