Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

.. Al contrario, il Nord, bastione del· comunismo operaio, roccaf orte della CGT che vi recluta (senza tener conto di·Parigi) un: terzo d ei propri aderenti, e ove il comunismo non si inserisce ìn una tradizione ma si giustappone al socialismo, questo Nord ha cedutò. Ora, il Nord _è stato conquistato dai comunisti in un'epoca relativamente .recente, praticame1 1te dopo 1a guerra e vede il PCF contendere seriamente il terreno alla SFIO soltanto dalle elezioni del '46. Ed esso è uno dei dipartimenti che ha dato meho <e no )) in rapporto agli altri dipartimenti comunisti. Un'analisi dett agliata ·del « caso )) del Nord è interessante. Nel ·suo insieme, il dipartimento ha dato ai comunisti 290 mila voti nel '45, 281 mila 11elgiugno del '46, 290 ·mila nel novembre del '46, 293 mila nel '51, 319 mila nel '56 e soltanto 246 mila <e no )) il 28 settembre, nonostante la presenza di una considerevole corrente della SFIO e una grande attività a11tigollista non comunista. Ma quel che è più significativo è che nel pri1no settore del dipartimento del Nord, che è il meno operaio della regione, i e< no )) sono infeferiori soltanto del 3 per cento ai voti del PCF del '56. Nel terzo settore, invece, quello più operaio (con operai meglio pagati), la perdita è di circa 1'8 per cento; il secondo settore, di carattere misto, abitato, cioè, da o perai, da una forte borghesia industriale e da proprietari agricoli (città di Lilla), è in una posizione intermedia: i « no )) sono del sei per cento circa inf eferiori ~i voti comunisti del '56; ma nei seggi borghesi essi sono pi ù numerosi, in percentuale, di quelli registrati nei seggi dei quartieri popolari. V'è, infine, un caso a parte. Nei Vosgi e nella Meurthe-et-Mosel le i comunisti avevano rivelato la loro presenza nel '56 in maniera improvvisa e clamorosa. Intorno alle miniere di tradizione socialista industri e nuove s'erano impiantate in virtù del piano di decentramento industria le; e in pochi anni le migliaia di operai specializzati che vi erano stati trasferiti da altre regioni avevano praticamente conquistato i due dipartimenti portandoli a votare per il trenta per cento a favore del PCF. Ora, questi due dipartimenti sono quelli che il 28 settembre hanno dato meno << no )) e i dirigenti del PCF li considerano perduti. Le perdite del PCF, il 23 novembre, toccano infati in questi dipartimenti il 70 per cento. Quali conclusioni si possono trarre da questi tre esempi? Il cornunismo, sebbene ovunque in declino, sembra più forte, più soli- [112] Biblioteca Gino Bia co

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