Nord e Sud - anno VI - n. 50 - gennaio 1959

DOCUMENTIE INCHIESTE. L!elettorato comunista francese e il referendum Qt1esta inchiesta è stata condotta sulla base dei risultati elettorali del 28 settembre, prescindendo da quelli delle posteriori giornate elettorali francesi, sia perchè questi ultimi hanno confermato i primi, sia perchè abbiamo voluto fermare ia nostra attenzione st1un particolare aspetto delle ultime elezioni francesi. Il 28 settembre è accaduto, infatti, qualcosa senza precedenti; e nello scritto che segue si cerca appunto di utilizzare al massimo l'occasione uni'ca di una votazione che usciva dal quadro delle normali consultazioni politiche o amministrative e, perciò, indeboliva grandemente la capa~ità di pressione delle « routines )), dell'ambiente, delle tradizioni. Quella del 28 settembre era perciò la prima occasione offerta all'elettorato comu1?1sta di rivelarsi senza l'ipoteca, mai misurabile nelle consultazioni normali, della forza d'inerzia e degli interessi limitati e immediati e, nel caso di elezionì col sistema uninominale, degli uomini e delle manovre locali, importantis- .sime in Francia; e del sapiente (< decoupage >) dei collegi ispirato dal desiderio di far << esplodere >> le roccheforti comuniste. Il clima del 28 settembre era tale da far credere a tutti, senza eccezione~ che il « sì >> avrebbe comportato a breve o lunga scadenza lo scioglimento del Partito comunista francese. Senza tema di esagerazioni si può affermare che gli elettori cotnunisti hanno creduto di votare, pronunciandosi per il « sì » o per il <( 110 », anche per la vita o per la morte del loro partito. Il 28 settembre, cioè, il comun~s1no francese ha messo la propria anima a nudo. L'analisi che abbiamo· così formulata non tratta delle reazioni senti- [107] I ·Biblioteca Gi o Bianco

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