- tare italiana. Bisogna tuttavia notar~ che la città ha retto a questo cedimento della sua tradizionale attività in modo più brillante di quanto si sarebbe forse potuto supporre; e ciò è sicuro indice di una maturità della struttura urbana di Taranto, abbastanza indipendente, ormai, dalle sue stesse origini marittimo-n1ilitari. A tacer d'altro, la città si pone come naturale centro di convergenza non solo dei territori lucani e pugliesi da noi considerati insieme con essa; bensì anche di parte della provincia di Potenza e di quella di Lecce. I suoi pr(?blemi meritano pertanto un'attenzione tutta particolare. Al recente sviluppo della pianura costiera della Lucania jonica abbiamo già accennato. Occorre ora notare che esso ha avuto il suo principale centro nel con1une di Montalbano J onico, la cui pop9lazione è passata in questi anni dai 9744 abitanti fatti registrare al censimento del 1951 ai 14353 abitanti calcolati al 31-XII-1957, con un incremento del 47,30 % che non ha riscontro in tutto il Meridione. A Montalbano si sono registrate nel sessennio 4.613 iscrizioni contro 1.538 cancellazioni: attivo che compensa largamente il deficit di tt1tti gli-altri comuni della zona, ai quali tuttavia Montalbano va congiunto per la similarità delle vicende generali e per il fatto che i comuni della zona sono oggetto di uno stesso sforzo di riforma agraria, che per ora ha fatto perno principalmente su Montalbano, ma che non potrà fare a meno di attirare nella sua scia anche i comuni contermini. Intorno al Bradano e al Basento è raggruppata a sua volta la parte maggiore della provincia di Matera, che già da molti decenni si distingue dalla parte più occidentale della stessa regione lucana per la sua tendenza ad un più rapido e continuo incremento della popolazione; e ciò in funzione di uno sviluppo agricolo comparativamente maggiore e tanto più notevole q:uanto più arretrate e misere erano le condizioni di partenza. La zona ha il suo centro naturale in Matera, che - giovandosi anche non poco della elevazione a capoluogo di provincia attuata nel 1927- si pone fra le città più dinamiche del Meridione, nonostante il suo carattere di città contadina ed amministrativa per eccellenza. Il suo incremento di popolazione nel sessennio che ci interessa è stato di 5.~45 unità, pari al 16,60 %; ed è stato dovuto _inbuona parte all'immigrazione, alla quale si deve infatti un'eccedenza di 1.569 t1nità degli iscritti ( 4.779) sui cancellati (3.210). Tutti gli altri comuni della zona sono passivi, facendo r~gistrare complessivamente, un saldo negativo di 3.709 unità (6.019 iscritti contro 9.728 cancellati), pari [99] , Biblioteca Gino Bianco
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