Non si può, dunque, neppure sostenere che i capoluoghi di provìncìa siano attivi in quanto sono i comuni di maggiore dimensione; chè altrimenti anche i comuni con oltre 30 mila abitanti - i quali hanno nél Meridione assai spesso una popolazione superiore a quella di t;tn capoluogo di provincia - farebbero registrare un saldo attivo (e sia pure lievemente attivo) del loro movimento migratorio. Non resta perciò che spiegare l'attivo dei capoluoghi rifacendosi alle loro funzioni di carattere amministrativo: uniche spesso a differenziarli profondamente da altri centri · meridionali di pari o addirittura maggiore grandezza. Vero è invece che il fattore «ampiezza>> dei comuni vale ad esercitare ùn'azione di rallentamento degli esodi. I comuni meno grandi sono i più passivi dal punto di vista migratorio sia in senso assoluto che in senso relativo. Rapportando in percentuale sul totale meridionale i totali degli iscritti e cancellati nelle singole classi di comuni durante tutto il periodo 1952-57e confrontadole con quelle relative alla popolazione delle stessi classi di comuni alla data del censimento del 1951 e al 31-XII-1957,si avrà una chiara percezione di tale fatto: Classi di comuni Iscritti Cancellati Pop. resid. '51 Id. '57 Capoluoghi di provincia 24,88 16,28 20,43 21,56 Comuni con oltre 30m. ab. 8,73 8,01 10,34 10,63 Comuni fra 20 e 30m. ab. 9,51 9,07 9,26 ~,39 Comuni fra 10 e 20m. ab. 16,37 15,86 15,75 15,82 Comuni con meno di lOm. ab. 40,51 50,78 44,22 42,19 MERIDIONE 100,00 100,00 100,00 100,00 Questo andamento del movimento migratorio ha fatto sì che l'au- .mento assoluto complessivo di 696.615 unità verificatosi nella popolazione meridionale durante il periodo 4-XI-'51==31-XII-1957sia andato così ripartito: Capoluoghi di provincia + 285.256 40,95 Comuni con oltre 30m. ab. + 108.386 15,56 Comuni fra 20 e 30m. ab. + 80.802 11,60 Comuni fra IO e 20m. ab. + 118.783 17,05 Comuni con meno di IOm. ab. + 103.388 14,84 MERIDIONE +, 696.615 . 100,00 [831 Biblioteca Gino Bianco
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