quali si erano venuti con.figurando, in particolare, nell'ultimo trentennio • .Il Meridione appare, infatti, ancora dominato, dal punto di vista demografico, dalla grave sfasatura tra la vitalità delle sue popolazioni e la sua struttura economico-produttiva. Da una parte, si registra un incremento, naturale notevole sotto tutti i rispetti, poichè si aggira su un indice che negli ultimi allni ha sfiorato il 15 %o; e d'altra parte, un'estrema difficoltà, per le nuove leve di lavoro, ad inserirsi in misura sufficiente nel ritmo della produzione e, per i già occupati, a sostenere il peso della popolazione non attiva gravante su di essi e ad assicurarle un tenore di vita conforme alle più elementari esigenze della vita moderna. Cioè a dire, la classica situazione dei paesi nello stesso tempo sottosviluppati e sovrappopolati; con una differenza tuttavia essenziale che con.figura il problema demografico del Meridione italiano in modo affatto particolare rispetto· ai problemi di altri paesi. Quest'area ad alta pressione demografica· è, infatti, attigua e convive nel medesimo organismo statale e civile con un'altra area a bassa pressione demografica e a più robusta e moderna struttura economica. Lo squilibrio fra la vitalità demografica delle due parti del Paese non è - come sappiamo - un fatto recentissimo : esso cominciò a determinarsi in misura notevole all'indomani della prima guerra mondiale; alla vigilia della seconda guerra mondiale l'incremento naturaleannuo era nel Meridione già quasi doppio rispetto al Settentrione ed è diventato triplo in questo dopoguerra. Più antico è invece lo squilibrio tra la potenzialità economica del Sud e quella del Nord dell'Italia, che risale· già ai primi anni dopo l'unificazione politica del Paese. Fin da allora l'emigrazione prese a costituire l'elemento equilibratore della bilancia demo-· magrifica meridionale. Abbiamo già esposto nella introduzione le ragioni storiche per cui questa funzione equilibratrice dell'emigrazione meridionale ven11emeno, sostanzialmente, nel periodo dell' entre-deux-guerres e · ha rip_reso,in condizioni e con direttrici profondamente diverse da quelle antiche, in questo dopoguerra. L'aspetto più nuovo del periodo più recente è costituito appunto dal particolare impulso che nel corso di esso ha avuto la tendenza dell'emigrazione meridionale a dirigersi verso le regioni settentrionali del Paese. Nonostante, infatti, il fortissimo slancio dell'emi• graziane verso l'estero, il saldo negativo del movimento migratorio ana- • · grafico meridionale verso gli altri comuni del Paese si è costantemente mantenuto superiore all'analogo saldo negativo verso l'estero. [66] Biblioteca Gino Bianco ..
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