Come si vede, in costante e progressivo aumento è la parte che sull'incremento assoluto della popolazione italiana va al Centro-Nord; e, corrispondentemente, è in costante e progressiva diminuzione la parte ~he , di tale incremento va al Meridione. (Le Isole conservano anche da questo punto di vista un comportamento tutto particolare, che è il riflesso delle loro specifiche condizioni). Se il fenomeno dovesse continuare negli anni avvenire col ritmo mantenuto soprattutto durante gli ultimi quattro anni, non dovrebbe essere lontano il momento in cui l'aumento assoluto della popolazione meridionale risulterà eguale a zero o addirittura inferiore a tale cifra: il momento cioè in cui ci troveremmo di fronte ad un: inizio di decrescenza numerica della popolazione meridionale, prov~cato dall' eccesso delle emigrazioni sull'incremento naturale. ' 2. Il movimento naturale. - Se analizziamo i dati riguardanti il movimento naturale della popolazione italiana negli ultimi anni, constatiamo che tanto il quoziente di natalità quanto quello di mortalità si mantengono più o meno costanti: con maggiore continuità la natalità, con magi giori sbal~i la mortalità .. ' ' . Anni Nati vivi ,, Morti Quozienti per 1.000 abitanti ' 1952 847.354 477.894 17,8 10,0 1953 842.274 476.015 17,5 9,9 1954 870.689 44J.897 17,9 91 ' • 1955 I 869.302 446.689 17,7 9,1 1956 874.608 497.550 17,7 10,1 , 1957 883.995 484.727 17,8 9,8 ' Ciò ha fatto sì che l'eccedenza naturale della popolazione si sia andata fissando, nel sessennio trascorso su una media annua di circa 400 mila unità (media aritmetica: 393.908), con un andamento che anno per anno è stato il seguente: 1952- 369.460 unità (7,8 %o) 1953- 366.259 » (7,6 %o) 1954 - 428.792 )) (8,8 %o) [57] 1955- 422.613 unità (8,6 %o) 1956- 377.058 >> (7,6 %o) 1957- 399.268 » (8,0 %o) Biblioteca Gino Bianco
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