Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

laborare. Parliamo invece della volontà deliberata di prescindere dall'apporto dello scrittore, o, nei casi migliori, di ridurlo a puro strumento. L'episodio che riferivo prima, dello scrittore cui si chiedeva un grosso romanzo, n~n è un esempio, e non dei più vistosi, delle particolari sollecitazioni èui egli - viene assoggettato in nome d'un'ipotetica cultura di massa. E c'è stato chi~ nel corso del congresso, ha parlato a lungo del produttore cinematografico, per il quale « letterario » è un aggettivo da pronunziare con una smorfia di disprezzo. E' la realtà, purtroppo. Letterario, in quegli ambienti, è parola che non ha corso. C'è una specie di voluttà, la voluttà dei falliti, come è stato anche detto, nello sforzo di respingerla ai margini, d'ignorare volutamente le richieste e i valori che s'annidano dietro di essa. . Io non so se a molti capiti d'udire la televisione senza vederla. Io ho putroppo questa disgrazia. La parete del mio studio è troppo sottile per difendermi dalla voce dell'apparecchio del mio vicino. Ebbene, è difficile dire quale impressione di banalità, d'insulsaggine, di volgarità, di sguaiataggine producano certe rubriche televisive prive della suggestione (quando c'è) esercitata dalla visione diretta. E non si venga a dire che è inevitabile che sia cosi. Ho una certa esperienza anche della televisione francese: e ciò che ne posso dedurre è che li lo scrittore non è considerato solo un animale raro da esibire sullo schermo, o a cui far tenere un corso di gastronomia (anche se, bisogna ammetterlo, Soldati in quell'occasione seppe cavarsela con buon gusto). Ma forse, dietro tutto ciò c'è anche qualcos'altro. Dietro questa opacità s'annida forse come al solito la grande paura, la paura delle idee. Perchè le idee sono sempre pericolose per chi s'adopera ad universalizzare la mediocrità, l'appiattimento, il vuoto spirituale, il conformismo; e le idee dello scrittore, se scrittore vero è, sono sempre le più pericolose. Ma coloro che si preoccupano di far scontare allo scrittore le sue idee avranno probabilmente anche considerato che, se sono pericolose le idee, Io è altrettanto e forse più la mancanza d'idee. Se poi in cuor loro non fossero di questo avviso, che abbiano almeno il coraggio di dirlo. MARIO PoMILio Il padiglione Italiano a Bruxelles Ora che l'« Expo» di Bruxelles ha chiuso i battenti, non sarà inutile~ crediamo, qualche rifless.i.one postuma sulla partecipazione italiana, sulla quale si sono appu11tati gli strali di una critica assai severa. Vale la pe11a ricordare subito, comunque, che queste polemiche erario state in certo modp previste se non sollecitate, per la parte di loro competenza, dagli architetti [47] Biblioteca Gino Bianco

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