Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

. ' Gli scrittori e i nuovi mezzi d'espressione Ogni congresso ha i suoi intermezzi, conviviali o no. E per me il più piacevole è stato costituito dall'incontro con il rappresentante d'una casa cinematografica americana spedito in Italia a caccia di soggetti: un giovane già abbastanza esperto della nostra organizzazione culturale per conoscerne le irrazionalità e muovervisi dentro con un certo agio, ma ancora troppo onesto per non stupirsene. Ed era per lui tra i motivi di maggior stupore il fatto che la sua casa sentisse il bisogno di mandar lui in Italia alla ricerca di libri, di racconti e comunque d'idee e spunti per il cinema, quando nessuna delle case italiane aveva, nonchè un ufficio, ma neppure uno straccio d'impiegato addetto a spulciare tra i libri che si pubblicano in Italia, per vedere se mai capiti di metter le mani su ·qualcosa di filmabile. Non mi disse se aveva o meno trovato qualcosa: poco, però, intuii, dati, com'egli rilevava, certi caratteri peculiari della nostra letteratura, che rendono in genere scarsamente adatti i nostri temi a una larga penetrazione presso il pubblico americano. Resta tuttavia che anch'egli - senza con ciò voler avere l'aria di fare una scoperta - puntava il dito sulla grande piaga, metteva in evidenza la ragione più profonda del .decadimento del nostro cinema, la povertà tematica di esso, derivante, per non parlare d'ign_oranza, dalla sfiducia sistematica che gli_ uomini del nostro cinema nutrono nei confronti del libro e delle suggestioni che possono venire dal libro, e che fa sì che anche i rari casi in cui questo viene filmato, ciò avvenga per lo più in maniera casuale, dipenda dall'essere o meno lo scrittore in un certo giro e in grado perciò di far arrivare la sua opera entro lo strano recinto sacro che è la nostra organizzazione cinematografica. ~Ii veniva i1ì mente, durante quel colloquio intercongressuale, un altro recente congresso, quello tenuto a Roma nella scorsa primavera, all'insegna del motto « Più idee per il cinema >>, per iniziativa esso pure del Sindacato Nazionale Scrittori, in collaborazione con l'ANICA: un congresso che, mentre aveva visto presenti in larga misura scrittori pieni di buona volontà e di . buona fede, aveva poi visto ben poche facce di registi e nessuna sagoma di produttore: il cl1e poteva parere anche un tacito invito agli scrittori perchè le loro idee se le tenessero per sè. E mi veniva in mente anche l'avventura .. capitata a un mio amico scrittore, il quale da un grosso produttore cinematografico si vide invitato a scrivere - commissionato, è la parola - un grosso romanzo, all'incirca sul tipo di Via col vento o di Guerra e pace (l'accostamento non è mio, nè del mio amico), dal quale poi quel produttore avrebbe tratto un grosso film. Naturalmente, non se ne fece nulla. Ma l'episodio resta indicativo del tipo di grossa mentalità con cui in genere gli uomini del cinema affrontano il problema dei loro rapporti con la letteratura. Non vorrei dare l'impressione d'essere andato fuori del mio tema. Ma, - [44] Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==