Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

siciliana: nel sostenere, cioè, lui « fanfaniano », la formula << andreottiana » di La Loggia e nell'avversare quella formula di centro-sinistra che avrebbe potuto realizzarsi, e può tuttora realizzarsi, solo intor110 all'on: Alessi e al..i l'on. Carollo. Questo, infatti - della posizione, contraddittoria rispetto a quella nazionale, cui Gullotti aveva costretto la corrente di maggioranza della D.C. - ci sembra uno degli aspetti più paradossali e penosi della situa~ zione siciliana. · Nel m~mento in cui scriviamo non possiamo prevedere quali saranno gli sviluppi della crisi; può darsi, tra l'altro, che il governo Milazzo si dimostri abbastanza forte da dare l'impressione di poter durare fino alle elezioni regionali; e diciamo subito che non vorremmo vedere i Fanfani _ei Rumor far ricorso ai monarchici per scongiurare questa eventualità, tanto più che le elezioni per la nuova assemblea regionale sono indette per l'imminente pri- ; ma.vera. Quello che ora interessa è che la D.C. s'impegni non solo a combattere le soluzioni tipo Milazzo, ma anche a voltare le spalle per sempre a soluzioni tipo La Loggia; e quindi che essa sappia impostare una politica di alleanze e una campagna elettorale che tengano conto di quest'ultima esigenza. La carp.pagna elettorale dovrebbe dunque portare in primo piano uomini come Alessi e -carollo, relegare in secondo piano uomini come La 'Loggia e , Lo Giudice; a uomini cofi1:eAlessi e Carollo, cioè, deve guardare la direzione nazionale della D.C. se non vuole ripercorrere le strade sbagliate percorse da Gullotti. A questo punto torna attuale un discorso che avemmo occasione di fare quattro anni orsono, alla vigilia delle precedenti elezioni regionali, esattamente ~el primo numero di Nord e Sud: come potrà la D.C., scrivevamo allora, liberarsi dalla stretta dell'estrema destra in Sicilia? La stessa domanda si può e si deve formulare oggi. E forse anche la stessa risposta che formulavamo allora resta valida anche oggi: « certe incognite della situazione nazionale e internazionale, rispetto alle quali il P.S.I. ha tenuto atteggiamenti che hanno finora preclusa la cosiddetta 'apertura a sinistra', sono forse meno influenti e preclusive nel caso della giunta regionale in Sicilia ». Dopo le elezioni del 1955 l'on. Alessi ha appunto ~entato l'apertura a sinistra; l'on. Gullotti e l'on. La Loggia glie lo hanno impedito. Oggi il problema si ripropone; e si ripropone come problema di maggioranza democratica in tutto il Mezzogiorno, di liberazione dalle combinazioni tipo La Loggia e tipo Milazzo, di bonifica delle sabbie mobili: un problema dunque che in Sicilia, e non soltanto in Sicilia, pone D.C. e P.S.I. di fronte a precise responsabilità. È sempre più necessario dare al paese la possibilità di costituire maggioranze democratiche nelle amministrazioni locali, di uscire cioè dalla empasse delle « giunte difficili » al Nord e delle maggioranze clerico-fasciste, tipo La Loggia, al Sud; senza sboccare, però, nella generalizzazione dei commissariati [36] Biblioteca Gino Bianco

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