rivoluzione. E sarebbe, .finalmente, ancora più pericoloso permettere che in nome di un'apparente convergenza su formule come quella dell' « apertura a sinistra » e del programma di centro-sinistra, venisse contrabbandata la politica del neutralismo e dell'antimeridionalismo, la politica che La Malfa e Reale, Saragat e Matteotti, Pannunzio e Carandini hanno sem1 pre combattuta. Ma tutto questo ha valore soltanto nell'ipotesi che, con la vittoria degli autonomisti al Congresso socialista di Napoli il PSI entri come interlocutore aperto nel dialogo tra i partiti democratici. Che avverrà invece se la futura politica del PSI dovrà avere come arbitro Basso? Vogliamo sperare che i partiti della sinistra democratica ritroveran-- no allora il coraggio di saper fare da soli le proprie scelte. [341 Biblioteca Gino Bianco
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