Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

ressi permanenti del paese in vista di illusori e particolaristici e contingenti ' vantaggi a favore di questo o quel rlan, a favore di questo o quell'altro gruppo. E aggiungeremo che tali cardini di una politica democratica ci sembrano consistere nella ferma e chiara difesa dei :diritti di libertà, dei diritti e della dignità dello Stato contro ogni manomissione clericale o corporativistica, contro l'assalto delle categorie privilegiate; •nella continuità ideale e pratica della politica estera, che deve restare occidentalistica ed europeistica; nella politica di sviluppo e nell'impegno meridionalistico. Non ci pare inutile, quindi, esortare il centro-sinistra alf'intransigenza e alla fermezza st1questi punti. Solo se non cederà su di essi, se non si lascerà suggestionare da allettanti prospettive di schieramenti « rivoluzionari», esso potrà mantenersi nel solco della sua migliore tradizione, giustificare una permanente e insostituibile funzione. A giudicare, però, da alcuni recenti episodi, non sembra ,che tali esigenze siano state sempre presenti nel giudizio non so!o di taluni esponenti, ma soprattutto di parte della stampa di centro-sinistra. Le simpatie demomussulmane negli indirizzi di politica estera, la tiepidezza europeistica, le velleità neutralistiche, sono da condannare sia in Fanfani che in Nenni, e non devono essere sottovalutate o ignorate in vista di un futuro abbraccio fra Nenni e Fanfani. È bene ' che in questo momento (mentre la situazione evolve non sappiamo se verso un rinnovamento effettivo o verso una nuova fase verbosa e agitatoria) si tenga presente che l'eventuale ricerca ,di un punto di incontro tra cattolici e socialisti non deve comportare il sacrificio delle esigenze politiche e morali che costituiscono il vanto della tradizione democratica laica. A questo punto non sarà inutile una considerazione spregiudicata ma non gratuita. Noi non crediamo che il partito socialista italiano possa da solo coprire lo spazio di una vera sinistra po~itica (o assolverne le funzioni): le sue inclinazioni ideologiche e, quel che più conta, la mentalità di molti suoi dirigenti che conoscono bene gli umori dei militanti, inducono al sospetto che esso, come era disposto dieci anni fa a sacrificare una lunga tradizione democratica e libertaria sugli altari del trionfante stalinismo per l'ordine nuovo delle « democrazie popolari>>, così potrebbe domani inserirsi con piena soddisfazione nel numero dei gestori dello « stato sociale » che i politici cattolici vanno promettendo agli italiani. È bene non farsi troppe illusio11i: socialisti e democristiani potrebbero, alla lunga, trovare [32] Biblioteca Gino Bia~co

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