Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

. soltanto a parole, un programma di centro-sinistra ». È quanto questa rivista viene sostenendo da tempo. Ma, detto questo, ci corre l'obb:igo di ricordare che non siamo stati mai feticisti delle formule, e che pertanto l'apertura ·a sinistra in sè e per sè significa ben poco se non è sostanziata di un preciso contenuto politico. Purtroppo quando dalle indicazioni del-- le formule si passa alla definizione dei loro possibili contenuti po!itici~ allora quella .convergenza di consensi ·che prima non è stato difficile ri- • scontrare rischia di dissolversi. È il caso quindi di spendere su questo problema qualche paro!a, anche al fine di evitare ·che la nostra appaia come una gratuita perorazione in pro' d'una tesi, quella dell'allargamento a sinistra della base democratica del governo, che ·ha già convinti ed auto- . , revoli assertori e seguaci, tanto più che non egualmente chiara è la posizione, sui massimi problemi interni e internazionali delle frazioni e dei gruppi che dovrebbero formare la nuova maggioranza nel paese. In verità, alla vigilia del Congresso socialista e a qualche mese da quello democristiano, noi possiamo esprimere solo la speranza che da essi non vengano delle battute di arresto al processo di avvicinamento che è in corso; e che gli ambienti della sinistra democratica più che assistere passivi al travaglio socialista o alle lotte interne allo schieramento cattolico, più che esplicare sulla ·D.C. una generica pressione per un'apertura socialista e democratica e sul socialismo per il ritorno al costume, alla . , - tradizione e alla vocazione della civiltà occidentale, facciano intendere quali sono le condizioni politiche irrinunciabili per dei partiti che intendono mantenersi fedeli alla loro matrice liberale. Del resto è evidente che, nell'ipotesi di questo incontro, la sinistra democratica conserverebbe una importante e i11sostituibilefunzione (non ·sarebbe relegata, come teme Pacciardi, alla parte di paraninfo, e per giunta senza retribuzione). E su questo punto è bene essere chiari. Neg~i anni scorsi le delusioni e le amarezze dei militanti nei movimenti del centro-sinistra laico hanno autorizzato qualche fuga, qualche cedimento, l'illusoria speranza che facendo concessioni .ai più grossi concorrenti si metteva in movimento una situazione che sembrava ridotta al più esasperante immobilismo. Ma sono state queste, nel complesso, incri11ature di scarsa .entità, se non si tiene conto di co!oro che, pur vicini ai partiti del centrosinistra 1democratico, per irrequietezza più che per maturato convinci- [30]. Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==