Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

mula della alternativa abbia una giustificazione politica è, infatti, posta da · questo giudizio sul nostro passato, dalle ragioni di fondo che suggerirono la politica di solidarietà democratica: è possibile oggi una rivoluzione· nel paese e una dislocazione nel Parlamento delle forze politic~e tale che consenta di escludere dalle maggioranze di governo il partito cattolico e che insieme eviti rigorosamente di spezzare l'isolamento dei comunisti? A noi sembra che il dibattito svoltosi al riguardo al Congresso repubblicano abbia sgombrato il terreno da molti equivoci, contribuendo a riportare entro i binari del realismo politico la tematica di quei gruppi che oggi preferiscono collocarsi sui banchi -dell'opposizione costituzionale; non si può negare, d'altra parte, che proprio al Congresso repubblicano la tesi massimalistica dell' <<alternativa>>abbia avuto la più convincente· confutazione. Qui è opportuno avvertire che non ci richiamiamo, per dare una tale interpretazione dei risultati della polemica fra i repubblicani, agli interventi della minoranza « filogovernativa », sibbene proprio agli argomenti e alle proposizioni degli uomini che hanno vinto la battaglia congressuale. Nel giudizio dell'on. Reale, dello stesso on. La Malfa, negli interventi di Salmoni e Visentini, non ha mai fatto difetto la consapevolezza che la formula politico-parlamentare di centro-sinistra conserva intatta la sua validità, e nella mozione finale di maggioranza e esplicito l'invito al PSI e alla D.C. ad esprimere <<scelte, indirizzi e forme capaci di operare sul terreno democratico per il rafforzamento delle libere istituzioni, in una ferma volontà di progresso economico e sociale». Se le parole hanno un senso, ciò significa che i repubblicani non rinnegano il loro passato nè cercano soluzioni miticl1e al problema della direzione politica del Paese, bensì prospettano l'esigenza di un incontro tra forze cattoliche, laiche e socialiste su di un terreno di franca intesa democratica: scelgono, i? una parola, <<l'apertura». C'è stato, infatti, un momento in cui la collaborazione con la D.C., almeno quella dei repubb!icani, ha dato i suoi frutti; e ne è derivato un beneficio complessivo per il Paese, una situazione di relativa stabilità che consente oggi ai repubblicani, come alle altre correnti della sinistra democratica, di porre altri prob!emi, di affacciare altre esigenze, addirittura di porre il problema dell'allargamento delle forze democratiche verso sinistra. Si potrebbe perfino dire che le attuali degenerazioni demom~ssulma- · [23] Bib ioteca Gino Bianc

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