Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

La città in campagna Caro Compagna) LETTERE AL DffiETTORE· ho letto con ,interesse l' « inchiesta » di Marcello Fabbri: « la città in campagna » che riporta) con dovizia di particolari) le impressioni di un viaggio attraverso la piana di Metaponto. Impressioni di viaggio) più che inchiesta) perchè) se tale fosse stata) l'A. si sarebbe opportunamente documentato, avrebbe evitato di dire cose inesatte) avrebbe potuto correggere alcuni aprioristici giudizi con, la constatazione di elementi di fatto che hanno condizionato il piano urbanistico della plaga redenta dalla riforma fondiaria e dall'opera di questa avviata a nuova vita. Per amore quindi di verità e per quel senso di obbiettiività che non dovrebbe far velo a chi vuol compiere inchieste, mi limito a rilevare le inesattezze maggiori nelle quali il Fabbri è, certo -involontariamente, caduto. I) Il Fabbri probabilmente non sa che la piana compresa fra Sinni e Bradano costituisce un comprensorio di irrigazione e come tale destinato ad un orientamento produttivo che non può prescindere dallo schema poderale. Comprensorio irriguo significa ordinamento produttivo intensivo basato in prevalenza sul culture industriali ed ortofrutticole, significa presenza nelle aziende di bestiame di allevamento e da reddito; per le zone di riforma significa impresa agricola a conduzione familiare. Nell'uno e nell'altro caso: insediamento sparso. Si tratta di nozioni elementari di tecnica delle bonifiche, nel cui ambito i piani generali hanno rappresetato il primo esempio di urbanistica, quando di questa non si parlava ancora. 2) L'insediamento sparso presuppone la necessità di centri di servizio, che ubicati nei luoghi più adatti si sviluppano poi secondo le necessità e creano, per spontaneo processo evolutivo, le borgate e i paesi f'uturi. Tali sono Policoro) Scanzano, Metaponto. 3) Il Centro di Policoro e quello di Scanzano non si elidono a vi- [117] Biblioteca Gino Bianco • r

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