' Sarà, poi, possibile la rapida approvazione del nuovo Piano? Quali che siano gli ostacoli che s'incontreranno nell'esame degli elaborati, ai vari livelli, bisognerà superarli con un senso di realistica comprensione. della situazione napoletana. Chi conosce ques·ta situazione sente di poter dire in piena coscienza che è meglio un piano non del tutto soddisfacente che niente, perchè non v'è di peggio della carenza .della norma urbanistica là dove, come ho detto, la speculazione ed il disordine diventano i veri motori dell'attività edilizia, e là dove. particolari condizioni ambientali favorisco·no il disinteresse e l'abbandono. La soluzione di questi due problemi: l'adeguamento dei"programmi ai mezzi· e l'z"ntervento tempest,:vo del piano, spianerà la via ai futuri amministratori e renderà possibile uno studio realistico e concreto dei piani' particolareggiati. Volendo ora guardare più oltre, nel tempo e nello spazio, forse non è superfluo aggiungere che durante l'attuazione del piano, nei vari mo- .menti ed ai vari livelli, dovrà essere sempre viva e presente la singolare situazione della città, perchè il già fatto non venga corroso e distrutto. \ Prima realtà tipica della situazione napoletana è la struttura sociale delia popolazione. Tener conto di questa realtà significa agire per gradi, co11 cautela, prima in alcuni ben definiti settori, dove è più facile intervenire e dove i risultati possono essere più immediati e convincenti, e poi man mano negli altri, in modo da sensibilizzare strati sempre più larghi e profondi della popolazione. Nei paesi poveri del Mezzogiorno, solo quando 1 genitori si sono convinti dell'utilità pratica della scuola vi hanno mandato spontaneamente i propri figli (ed alla lotta contro l'analfabetismo ha dato un contributo valido l'emigrazione prima ancora delle leggi sull'obbligo scolastico!); così l'interesse per la pianificazione urbanistica crescerà man mano che la diffidente popolazione napoletana ne constaterà la pratica efficacia. L'esperienza fatta in questi anni ha ·dimostrato che forze estranee agli effettivi interessi della città sono tanto più determinanti della politica amministrativa, quanto meno viva e vigile è la coscienza urbanistica cittadina. A nulla è servito, cioè che a Napoli si fossero studiati a tempo Pia~o Regolatore, Regolamento Edilizio, Piano di Ricostruzione, Legge Speciale; da t1n momento all'altro tutto è crollato. E le stesse Autorità che poco o nulla avevano fatto per facilitare il nostro lavoro, ancor meno (115] Biblioteca Gino Bianco I ,.
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