Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

non ha potuto attuarsi. La seconda, dopo aver accanto11ato le norme studiate, ha lasciato mano libera alle iniziative locali, guidate soltanto dall'interesse particolare. Si deve riconoscere che questa seconda concezione è quella che ha avuto larghi consensi dalla popolazione napoletana e non è stata contrastata sufficientemente dalle Autorità e dagli organi di controllo e di tutela. Il caso di Napoli a_cquistacosì un particolare significato perchè mostra chiaramente, attraverso queste vicende, quanto sia difficile operare quando le condizioni ambientali non sono ancora mature. Sembrerebbe, da quanto si è detto, che non sia possibile pensare ad una pianificazione urbanistica nella città di Napoli dove, dopo la deludente esperienza di questo dopoguerra, le cose dovranno andare nel futuro come sono andate nel passato. Niente di più inesatto. La diagnosi delle condizioni di Napoli, anche se indica un male grave, non porta necessariamente alla conclusione che l'ammalato deve morire. Certo l'esperienza vissuta non è incoraggiante; essa pone però la situazione ,di Napoli in termini realistici; di cui bisogna tener conto in avvenire. I futuri amministratori della città si troveranno di fronte a problemi che non sarà agevole risolvere; l'attuazione del nuovo Piano Regolatore incontrerà serie difficoltà. Sarà, anzitutto, possibile adeguare i programmi ai mezzi? Per fortuna, parte dei fondi della Legge Speciale è ancora disponibile e, se sarà spesa con un ·senso di maggiore preoccupazione delle effettive necessità cittadine, servirà a finanziare opere previste dal Piano. Forse altri fondi verranno assegnati a Napoli che si gioverà, ancora, dei programmi a carattere nazionale in corso di approvazione, come il Piano per la Scuola. Comunque, occorrerà evitare uno sfasamento tra l'assegnazione di fondi e d'incentivi e l'attuazione del nuovo Piano Regolatore, perchè non venga a mancare u11'unica norma direttrice e di coordinamento nell'esecuzione delle opere finanziate o promosse. D'altra parte, i programmi previsti dal Piano dovranno essere adeguati ai mezzi di cui la città potrà disporre, siano essi pubblici o ricavati dalle forze economiche locali. Il successo del Piano dipenderà in buona parte 'dal coordinamento tra le previsioni e le effettive possibilità di realizzazione. In una città c~me Napoli, così incline alla sfiducia ed allo scetticismo, occorre non allontanarsi dalla realtà con piani avveniristici, che sono considerati inutili appunto perchè appaiono innattuabili nel tempo presente. [114] . Biblioteca Gino Bianco

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