J l'azione dell'Amministrazione Comunale, ma è la risultante di una collaborazione che impegna tutti, dai singoli cittadini alle massime Autorità centrali. Partendo dal livello più basso, quello della collaborazione dei singoli cittadini, dire che a Napoli manca una coscienza urbanistica significa esprimere un giudizio che tocca più o meno in ugual misura anche le altre città italiane; ma aggiungere che questa carenza trova a Napoli una particolare ragion d'essere nella struttura economico-sociale della città significa sottolineare it fenomeno in tutta la sua gravità e· complessità, in limiti e misure ben diversi da quelli delle altre città. Qui è talmente tenue il tessufo connettivo che lega i vari strati sociali che è estremamente diflicile introdurvi forme di lavoro organizzato; nell'atomismo sociale che condiziona la vita di buona parte della popolazione napoletana è più facile eh~ altrove far penetrare il germe della sfiducia nei confronti di tutto ciò che è tipico dell'organizzazione moderna. Chi è abituato a vivere alla giornata, difficilmente comprende l'utilità dt un piano a lunga scadenza; chi limita il suo sguardo al vicolo in cui vive, difficilmente comprende , i problemi che interessano il· resto della città. Da questi interessi limitati insomma difficilmente potrà venire un'attiva e cosciente partecipazione ad " una seria pianificazione urbanistica. Certo non 'tutta la popolazione napoletana si trova in queste condizioni ed il giudizio espresso ha un valore puramente relativo, ,rapportato alle altre città ita~i~ne, specie a Milano, sulla cui./politica amministrativa è stata 'presentata aln:a relazione in que- , . sto Congresso.. Come pure in senso relativo bisogna intendere il giudizio sulla carenza di una classe dirigente napoletana, intesa come espressione di forze economiche organizzater per cui gli stessi professionisti, tecnici ed uomini di cultura napoletani, oscillano tra la necessità d'inserirsi nella realtà (per trasformare la quale sentono di non aver a disposizione i mezzi I necessari) ed il timore di rimanere isolati. Queste particolari condizioni ambientali di Napoli hanno consentito che le Autorità loqli j ?vica amministrazione ed organi di tutela) potessero lasciare__perdiversi anni la città priva di norme urbanistiche senza che l'opinione pubblica avesse reagito a questo stato di cose. Non è che siano mancate azioni da parte di privati e di Associazioni; ma esse sono rimaste isol~e ed ~mpotenti di fronte al potere costituito e protetto ed alla speculazione organizzata; e più ancora sono state rese inattive dalla . [111] Biblioteca Gino Bianco
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