Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

' . che invece funzionano ormai da parecchi mesi; ma dipende dalla riluttanza delle imprese tedesche nel tentare questo nuovo esperimento, e dalla necessità di superare una fase << eroica >> e sperimentale dell'esperimento stesso prima di iniziare .un ingaggio su più vasta scala. Lo stesso vale del resto per tutto il problema del lavoro italiano in Germania. Naturalmente la temporanea recessione economica del carbone ha frenato o co_ngelato i programmi d'ingaggio di lavoratori italiani. Tuttavia le sovrastrutture per un progressivo ampliamento di questo mercato di lavoro esistono; ed esistono nel quadro dell'accordo italo-tedesco i provvedimenti per l'ingaggio di lavoratori italiani su richiesta di datori . - ; . di lavoro tedeschi, vagliata dagli uffici di lavoro tedeschi, trasmessa alla . centrale di collocamento a Verona e ritrasmessa agli uffici di lavoro italìani per il reclutamento di candidati italiani qualificati per il lavoro offerto. Esistono inoltre attività sindacali e assistenziali anche se su scala modesta: un rappresentante della CISL presso la sede centrale del Deut- · scher Gewerkschaftsbund (Federazione Tedesca dei Sindacati), a Diisseldorf, e un centro delle ACLI, a Colonia, che lavora in collaborazione con ' l'associazione assistenziale cattolica tedesca, « Caritas >>. Esiste infine un diretto interessamento dell'organizzazione di categoria 1e1Jeimprese estrat: trici del ·carbone, il Ruhrbergbau, che ha puljblicato tra l'altro un opuscoletto in lingua italiana per la propaganda tra gli aspiranti minatori (8). Si sono interessate per ciò le singole imprèse, come védremo, e infine anche le autorità competenti del Governo Federale e dei Lander. L'azione del governo tedesco si basa sia sul trattato bilaterale con l'Italia del dicembre 1955, sia sulle clausole· del trattato della CECA. Ma a questo proposito va notato che l'influenza della CECA in materia di mercato della manodopera si è dimostrata minima: non risulta che alcun minatore italiano in Germania, e anche tra ili ex minatori del Sulcis (nè d'altra , parte alcun minatore tedesco),. abbia profittato finora della facilitazione della carta di libera circolazione per i minatori emessa dalla CECA. Dal1'accordo italo-tedesco risulta per i lavoratori italiani in Germania che essi god,_onodelle stesse paghe e trattamenti dei lavoratori tedeschi di egual categoria e capacità, oltre a determinati vantaggi quale il viaggio' gratuito . 8) Untemehmersverband Ruhrbergbau: << Vita nuova ~ presso l'industria minç• raria di carbon fossile nella Germania Occidentale», Essen 1957, [102] I ) Biblioteca 'Gino Bianco ,.. ,,,. '

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