Nord e Sud - anno V - n. 49 - dicembre 1958

... - quart! usato per energia industriale). Un sesto della produzione va alla esportazione (di cui 3 milioni di t. all'Italia), compensata però da una importazione presso a p~co equivalente (1957: 25 milioni di t. esportate, 23 milioni importate) di cui la maggior parte dagli Stati Uniti (1957: 16 milioni di t.). Il periodo dell'immediato dopoguerra con i suoi smantellamenti, e la limitazione dell'estrazione a 8 milioni di t. annue, è oggi un { ricordo assai lontano. Su di una popolazione attiva di circa 20 milioni, oltre mezzo milione di uomini è impiegato nelle miniere di carbone. Nel 1938 erano 370"000, nel 1952 erano 504.000 e nel 1957 540.000, concentrati in una ristretta zona di poche migliaia di chilometri quadrati (del totale dei lavoratori, 494.000 sono occupati nel bacino della Ruhr e 34.000 in quello di Aquisgrana). È necessario notare che, se i bacini tedeschi sono tra i più vasti d'Europa e del mondo, non sono tra i più vantaggjosi: lo spessore medio dei .filoni di carbone è di 1,25 metri (Inghilterra 1,75; Stati Uniti 2,00) e anche la profondità è assai notevole: in media comporta 720 metri (contro 300 in Inghilterra e soli 130 in America). La zona della Ruhr ha una conformazione geologica assai accidentata : i filoni sono spesso obliqui, talvolta perfino verticali. Verso nord, dove recentemente sono stati aperti alcuni pozzi, i filoni hanno assunto uno spessore maggiore e una posizione quasi orizzontale, in compenso anche la profondità è più elevata, non di rado oltre i 1000 metri. Queste difficoltà comportano un rendimento medio per minatore non -così alto come si è portati ad aspettarsi eia lavoratori tedeschi: la quota media è di 1,6 t. al giorno per uomo che lavora al fondo (alcune imprese moderne raggiungono le 3 t.) contro 1,7 in Francia, e 6 negli Stati Uniti, 1,1 in Belgio e 0,95 in Italia. Poichè il costo di produ- . zione è notevole, i prezzi sono più elevati che in America; fino ad ~lcuni mesi or sono ciò non creava problemi molto gravi poichè gli alti noli del trasporto oceanico neutralizzavano questa concorrenza, salvo nei porti come Amburgo e Brema. Dall'inverno scorso i noli sono calati talmente che · il carbone americano fa concorrenza a quello tedesco praticamente in ogni parte della Germania. Inoltre, l'inverno relativamente mite 1957-1958 ha rido~to in maniera decisiva le vendite di carbone per riscaldamento domestico, che è per molte miniere il ·principale tipo di carbone estratto (il 15% del carbone ~edescova per il riscaldamento domestico). Infine molte indu- [97] s·iblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==