Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

Negli anni fra le due guerre mondial1isi produsse una sostanziale alterazione di queste condizioni. Il fascismo incoraggiò l'incremento demografico del Paese. Ma, ormai, il movimento demografico settentrionale veniva gradatamente ad assumere quel carattere da paese adulto (bassa natalità, bassa mortalità, basso incremento) che lo ha poi caratterizzato ancor più in questo dopo guerra. Di conseguenza, l'incremento demografico italiano si andò facendo sempre più meridionale. Nelilo stesso tempo il ritmo di espansione della economia italiana, e particolarmente dell'industria settentrionale, andò progressivamente rallentando. Questo fatto, congiunto alle tendenze corporative della politica fascista e aLmito del ritorno alla terra, diede luogo ad una legislazione (17 ) che, col pretesto della lotta all'urba·- nesimo, istitu1 in pratica una specie di servitù della gleba, rendendo oltremodo difficiLeogni cambio di residenza ed assicurando pertanto. il livello di occupazione della manodopera cittadina con_tro possibili concorrenze di immigrati dalle campagne: che era quanto dire - data la distribuzione delle attività economiche nel nostro Paese - assicurare anche la manodopera del Settentrione contro un'eventuale concorrenza meridionale. I] Meridione fu costretto in tal modo ad accumulare grandi ed inutilizzate riserve demografiche in misura sempre crescente. Quando però si è avuta dopo la fine della seconda guerra mondiale la ripresa dell'emigrazione meridionale, che noi ab·biamo a suo luogo segnalato, essa si è potuta avvalere ancl1e di nuove prospettive. Dopo la lunga stagnazione delL'entre-deux-guerres l'economia italiana si avviava ad un periodo, a tutt'oggi non ancora concluso, di rapida e in parte imprevista espansione. Le città industriali hanno ripreso le loro funzioni di << divoratrici di uomini >> e le nuove possibilità di occupazione hanno reso in parte inefficace l'ancora vigente legislazione .fascista contro l'urbanesimo. Come era naturale, ciò è accaduto in primo luogo ed in maggior misura nell'ambito dello stesso Settentrione. Nello stesso tempo però la ridotta attività del bilancio demografico settentrionale ed il contemporaneo boom dell'industria nazionale creavano una vasta area di richiamo delle eccedenze dem_ografìche meridionali; richiamo pote11ziato finalmente dalla fusione ( 17 ) Si tratta della legge 9 aprile 1931, n. 358, per la disciplina e lo sviluppo delle migrazioni e della colonizzazione interna; e della legge 6 luglio 1939, n. 1092, contro l'urbanesimo. , [87] Biblioteca Gino Bianco

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