e, a seconda dei casi, contro la società iniqua che costringeva a così triste destino tanti suoi figli o contro lo stato incapace di assicurarsi uno spazio di espansione commisurato all1asua vitalità demografica. Ma codeste recriminazioni furono anche - allora e dopo - vivacemente ed efficacemente comba~tute da coloro i quali compresero la ineluttabilità, in quelle condizioni generali, del fenomeno e ne additarono i benefici effetti: il miglio- , ramento del mercato del lavoro agricolo, i non trascurabili miglioramenti della tecnica agraria, il forte contributo dato all'equilibrio della bilancia dei pagamenti del Paese e al progresso delle classi rurali vetso la proprietà grazie ai notevolissimi risparmi inviati o portati in patria dagli emigrati, ]a diminuzione dell'analfabetismo, il progresso della mentalità e dei costumi, etc.; senza contare l'alleviamento della pressione demografica, veramente insostenibile nella stragrande maggioranza dei comuni in specie delle zone meno ricche e progredite (15 ). Ciononostante il quadro è ben i ungi dall'essere privo di ombre anche fosche e, certo, non tutta la polemica antiemigratoria è falsa o errata. In ogni caso, il fenomeno, lasciato, senza direzione e organizzazione, allia sua spontanea dinamica portò, specialmente in alcune regioni, ad eccessi di spopolamento e a disordini ndla struttura della popolazione, dei quali è sintomo quel lieve flusso di immigrazione nel Mezzogiorno da altre regioni italiane, che noi abbiamo a suo luogo segnaliato. Si aggiunga, alla mancanza di organizzazione del f enomeno, l'inconscia persuasione, che esso potè destare nell'animo dei governanti del Paese, che l'emigrazione fosse soluzione unica, naturale e sufficiente della questione meridionale; e il ritardo, che da ciò potè derivare, ad intendere il problema del Mezzogiorno come probl,ema preminente e centrale della vita nazionale. Il bilancio del movimento emigratorio dovrà, dunque, essere in conclusione necessariamente sfumato, pur nell'indis.cutibile riconoscimento della sua positività. Oggi la grande emigrazione transoceanica rappresenta un passato che ( 15 ) Tra coloro che più e meglio riuscirono a penetrare gli aspetti positivi del I movimento emigratorio ci limitiamo a segnalare F. CoLETTI, L'emigrazione, in Cin◄ quant' anni· di storia italiana, cit., voi. III, e F. S. N1TT1, del quale i saggi relativi all'emigrazione sono stati recentemente ristampati nell'Edizione Nazionale delle Opere, I. Scritti sulla Questione Nleridional,e, voi. I, Saggi sulla storia del Mezzogiorno. Emi·grazione e lavoro, Bari, 1958, p. 301 segg. f85] Biblioteca Gino -Bianco •
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