Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

Tra il 1861 ed il 1951, mentre la densità media italiana si è elevata da 85 a 155 abitanti per kmq., quella del Mezzogiorno continentale è passata da 89 a 160, con un incremento che è un po' inferiore a quello nazionale (incremento della densità italiana: 82%; della densità meridionale: 79%). La regione che ha sempre prevalso in fatto di densità è la Campania, con 175 ~b. per kmq. nel 1861 e 317 ne~ 1951. Le altre regioni meridionali seguono a grande distanza. Nel 1861 Abruzzi (77 ab. per kmq.), Calabria (76) e Puglia (70) erano caratterizzate da una densità pressappoco eguale. Con l'andare degli anni, però, le già notate vicende demografiche del'la Puglia hanno consentito a questa regione di prendere decisamente il secon,do posto per densità fra le altre regioni meridionali (1951: 165 ab. per kmq.), superando nettamente sia l1aCalabria (131) che gli Abruzzi (106). La Basilicata, infine, è stata sempre la meno popolata delle regioni meridionali: :49 ab. per klmq. nel 1861 e 61 nel 1951. Quanto ·alle forme dell'insediamento, i nostri censimenti distin,guono la popolazione accentrata da quellia sparsa, intendendo sostanzialmente per <<centro» ogni aggruppamento in cui vi sia almeno un luogo di raccolta della popolazione (chiesa, piazza etc.) e un principio di vita sociale organizzata (negozi, servizi pubblici etc.). Senonchè, non essendo stata sempre del tutto uniforme tale nozione di centro, i dati dell'uno e delil'altro censimento non si possono considerare perfettamente omogenei e pertanto i confronti si debbono accogliere con una certa cautela. Ciononostante, un fatto è chiaro per quanto riguarda le percentuali relative alle regioni meridionali; e cioè che - con la sola eccezione degli Aibruzzi e Mol&se- . tùtte le altre registrano percentuali di popolazione sparsa notevolmente inferiori alle medie italiane (cfr. tab. 17). Ciò dovrebbe stare ad indicare, teoricamente,. un grado di ruralità della popo}azione meridionale assai basso; in realtà, invece, l'alto indice di popolazione accentrata riflette soltanto una serie di ragioni storiche per cui l'agricoltura meridionale ha visto i suoi cultori radicarsi sempre più numerosi in centri abitati assai spesso di notevoli proporzioni, anzichè sul luogo stesso del loro lavoro. Vero è tuttavia che nel periodo seguito al compimento dell'Unità le percentuali di popolazione sparsa nelle regio11imeridionali dimostrano nel complesso una tendenza abbastanza evidente ad aumentare: effetto del1 progressivo venir [72] . Biblioteca Gino Bianco

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