Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

che spirava nelle colonne del « Mondo », così i lettori del volumetto mensile invano cercheranno l'ansia di rinnovamento culturale che pure rendeva agitate e interessanti le pagine della rivista di Vittorini. Al quale, Carlo Salinari, nell'ultimo numero del nl1ovo «Contemporaneo», dedica l'editoriale, con l'intento di dimostrare che, illudendosi di essere in movimento, Vittorini « sta in un treno fermo da cui vede muoversi il treno vicino». Da che pulpito, sarebbe il caso di dire! senza attardarsi a confutare argomenti come quello che il « Contemporaneo » va predicar1do, anche per far dimenticare cl1e ha perduto lungo la strada collaboratori intelligenti e seri come Onofri e Cesarini. Il nuovo « Contemporaneo » è nato· vecchio: vecchio non quanto il marxismo (che sarebbe già un'età veneranda), ma vecchio quanto quella malattia del carattere umano a cui si dà di solito il nome di conformismo: gli Alicata, i Salinari e i vari membri della corporazione pittoria che si avvicendano sul « Contemporaneo > ci assicurano un mensile sermone di conformismo. È perciò una fortuna che la rivista non riesca a mantenere la sua periodicità e sia costretta a fare numeri doppi. ENNIO CECCARINI [47] Biblioteca Gino Bianco

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