Gli esperti della RM hanno diagnosticato i motivi di questa avversione,. la relativa pubblicità è stata reimpostata, e la prugna si è affermata in modo trionfale nei superm(l)'Y'kets americani. Quali erano le ragioni della segreta avversione? « L'immagine della prugna evocava nell'animo degli americani mille sensazioni, una più spiacevole dell'altra. Quando venne applicato il test delle associazioni di idee, i primi concetti che si presentavano alla mente degli intervistati in relazione alle 1 prugne furono "vecchia zitella" e "rinsecchita". Studiando la storia della parola prugna nella lingua inglese Dichter si trovò di fronte a frasi idiomatiche come " faccia di prugna vecchia " e " prugna vizza ". E i suoi collaboratori, indaga!ldo in profondità, accertarono che per molte persone le prugne sono un simbolo di decrepitezza e caducità; altri pensavano alla prugna in termini di autorità paterna. Ricordavano di essere stati spesso costretti, da bambini, a mangiar prugne, perchè "non c'è altro" o perchè "fanno bene". Le prugne evocavano inoltre certe pensioncine economiche - in cui venivano servite da padrone parsimoniose; o certe persone meschine e avare; o squallidi puritani. Nè mancarono commenti sfavorevoli circa l'aspetto nero é triste della prugna secca. Al colore nero del frutto veniva attribuito un significato si~bolicamente sinistro, e almeno in un caso l'onesta prugna fu paragonata ad una strega ». Fatte tutte queste scoperte, i ricercatori motivazionali poterono indicare ai pubblicitari le linee da seguire per far della prugna secca un articolo di grande vendita. Ed ecco il Packard ad illustrarcene i risultati: « Dal giorno alla notte la prugna divenne, stando alla pubblicità, un frutto dolce e squisito, una leccornìa prelibata. L'iconografia mutò completamente, rompendo con le tradizionali illustrazioni che mostravano quattro prugne nere e tristi come vecchie zitelle, affogate in un liquido scuro. I nuovi cartelloni erano pieni di colori sgargianti, allegri, e di bambini intenti ai loro giochi. In seguito il compito di rappresentare la " giovinezza" venne affidato a graziose fanciulle occupate a pattinare o a giocare a tennis. E in primo piano le prugne venivano presentate su piatti multicolori, o in contrasto con candide forme di ricotta. Gli slogans erano squilli di tromba: "Mettete le ali ai piedi! ", oppure "Toccherete il cielo con il dito! ", o anche "Le prugne dànno colore al sangue e splendore al viso! ". La prugna aveva insomma subìto la metamorfosi di Cenerentola. Quanto alle qualità lassative del prodotto se ne parlava appena, verso la fine del "messaggio". Sotto la figura di una slanciata pattinatrice si leggeva ad esempio: " ... e infine, una dolce promessa di regolarità. Quando uno si sente bene, tutto gli va bene. Cominciate perciò oggi stesso a mangiar prugne! " ». 3) A noi pare che se le cose stanno così, se, cioè, i cervelli motivazionali si estenuano per scoperte di questo tipo, sia difficile constatare la r 40l · Biblioteca Gino Bianco
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