• ,J ' GIORNALEA PIU . VOCI Una commemorazione di Salvemini La commemorazione del primo anniversario della morte di Gaetano Salvemini, tenuta a Napoli nello scorso mese di ottobre per iniziativa di alcuni giovani democratici e degli amici del grande meridionalista scomparso, non è riuscita soltanto una manifestazione di omaggio alla memoria di un uomo che, da una posizione di minoranza, ha saputo testimoniare nel nostro paese, per circa mezzo s·ecolo, l'aspirazione ad una società politica moderna, il rifiuto di ogni conformismo, e che è stato, senza tentennamenti, una vigorosa coscienza morale, un tenace assertore di libertà: la riunione, nel corso della quale ha ricordato ai presenti l'insegnamento salveminiano l'amico Gaetano Arfè, è risultata anche l'incontro di tutti gli elementi della sinistra democratica presenti nella capitale del Mezzogiorno, fuori e dentro i partiti, dagli autonomisti del PSI ad esponenti della sinistra democristiana, dagli amici Rossi Doria, Pane, Sansone, ai giovani repubblicani, radicali, socialdemocratici. E' stata, come si vede, una manifestazione senza comunisti e senza massimalisti; per la prima volta a Napoli, un esponente qualificato dell'autonomismo socialista, qual'è Gaetano Arfè, ha potuto parlare in pubblico ad un'assemblea di democratici che rifiutano ogni equivoco frontista, che considerano preliminare al rinnovamento del Mezzogiorno il defi11itivo distacco delle forze socialiste dalle posizioni togliattiane e dal Movimento di Rinascita. Tutto ciò - ripetiamo - è potuto accadere in una città in cui, nell'ultimo decennio, hanno avuto luogo le sagre del « meridionalismo frontista », quelle manifestazioni che, abilmente dirette e abilmente orchestrate dagli Amendola, dagli Alicata, dai Cacciatore, dai Locoratolo, avrebbero dovuto sancire il definitivo arruolamento degli intellettuali e dei democratici meridionali sotto bandiera comunista. E' questo un dato confortante e significativo, un segno che, almeno per quanto riguarda gli elementi più responsabili e culturalmente avveduti, quel distacco di cui parlavamo sopra entra già nel novero dei fatti politici. L' Arfè ha ricordato, di Salvemini, l'eresia socialista. Eretico fu considerato - e pole- [27] Bib ioteca Gino Bianco '
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