Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

del meccanismo. Ha questo apparato una giustificazione funzionale che compensi, o spieghi almeno, i vincoli frapposti all'azione degli istituti e gli intralci che rallentano l'incasso delle somme mutuate da parte degli agricoltori? Che cosa interessa in sostanza alla amministrazione del Fondo? 1) Che le disponibilità affluiscano verso gli scopi indicati dalla legge. E questo già si ottiene con il preventivo parere tecnico-economico e con il collaudo delle opere da parte dell'Ispettorato provinciale della agricoltura. 2) Che le disponibilità stesse << ruotino » secondo le previsioni, per alimentare nuove concessioni. E questo già si realizza avendo assunto gli istituti non solo il rischio totale dei finanziamenti, ma anche l'impegno di riversare alle singole scadenze le rate di ammortamento dei prestiti e dei mutui, pure se non le abbiano incassate a loro volta dai debitori. Non sarebbe ·molto più produttiva ed efficace una disciplina del Fondo di rotazione che, rispettando, beninteso, queste esigenze, abolisse i controlli ripetuti e frequenti (ad esempio quello sulle singole somministrazioni dei mutui), rendesse più celere per gli agricoltori l'incasso delle somme mutuate, semplificasse quelle denunzie e dimostrazioni imposte agli istituti_ che complicano il servizio aggravandone il costo? Perchè per il Fondo di rotazione non si è voluto, e non si cerca di riprodurre il meccanismo che è stato già sperimentato per i mutui con i mezzi della Cassa per il Mezzogiorno ed adottato dagli stessi Ministeri dell'Agricoltura e del Tesoro per la applicazione della legge 27 ottobre 1951, n. 1208? Le semplificazioni relative non servirebbero anche ad • alleggerire e sveltire il lavoro -degli uffici pubblici responsa·bili? In realtà, si ha la impressione che il macchinoso congegno procedurale non abbia altro scopo che quello di controllare di continuo e da vicino, in ogni passo, non solo l'opera degli istituti che fruiscono delle anticipazioni, ma anche quella degli Ispettorati provinciali dell'agricoltura. Il che appare superfluo se non addirittura assurdo, quando si pensi alla portata della collaborazione che si chiede ai primi - che, peraltro, rispondono in pieno dei finanziamenti concessi - ed alla natura dei secondi, i quali meritano la fiducia degli organi centrali che sovraintendono alla loro attività. Ad ogni modo, anche riconoscendo che gli Ispettorati e gli istituti di credito possano commettere errori, ed anche a voler sospettare, come . [24] · .Biblioteca Gino Bianco

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