Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

I Per quanto riguarda la partecipazione delle regioni meridionali e delle Isole nelle singole categorie, i rapporti complessivi dell'll % e del 3 %, scendono, rispettivamente, al 4,75 % ed all'l,22 % per fabbricati rurali e salgono al 17 % ed al 4 % per le macchine. Queste, infatti, hanno assorbito, da sole, 14,4 miliardi (pari al 77 %) dei finanziamenti autorizzati nel Mezzogiorno continentale e 3,5 miliardi (pari al 72 %) di quelli accordati nelle Isole. Nel Mezzogiorno, in altri termini, il piano duodecennale ha operato essenzialmente come incentivo alla meccanizzazione dell'agricoltura, che rappresenta un elemento essenziale di progresso e che deve certo · essere estesa ed intensificata. Tuttavia chi ha presenti lç ·delusioni e le difficoltà che, in alcuni casi, incontrano oggi coloro che hanno comperate le macchine a credito soprattutto in previsione di ritrarne redditi extraaziendali, non può non augurarsi per l'avvenire, una più oculata selezione delle istanze da parte degli organi chiamati a valutare la rispondenza tecnico-economica degli acquisti progettati. Il fatto) poi, che la concessione dei prestiti di favore sia circoscritta a macchinario di fabbricazione nazionale corrisponde, senza dubbio, alla finalità del legislatore di favorire, in tal modo, l'occupazione nelle industrie costruttrici; ma non è sempre idoneo a favorire la dotazione delle aziende con le macchine più adatte e capaci di determinare la maggiore riduzione dei costi. La scarsa partecipazione del Mezzogiorno ai finanziamenti per la irrigazione e per i fabbricati rurali si spiega, in buona parte, con le stesse cause che rendono più stentato, in queste regioni, lo sviluppo della domanda di mutui agrari: la esistenza di vaste zone di riforma fondiaria, che sono praticamente escluse dagli ordinari interventi della speciale organizzazione creditizia; la ancor diffusa riluttanza a contrarre debiti che comportino iscrizioni ipotecarie; l'incertezza sui risultati tecnici ed economici di alcuni tipi di investimenti e la loro più lenta redditività; i margini incerti ed esigui che la congiuntura consente alle imprese e che rendono gravoso non solo l'onere degli interessi, ma lo stesso rimborso delle quote di capitale. Si spiega, ancora meglio, ricordando che nel Mezzogiorno il Fondo di rotazione opera in concorso con altre forme di provvidenze statali che, per essere state concepite con specifico riferimento alle esigenze di queste regioni, offrono cqndizioni più adatte alle particolari situazioni ed attirano, perciò, in misura maggiore le preferenze degli agricoltori. Qui, infatti, la domanda di credito agrario non è diretta, per lo [19] Biblioteca Gino Bianco

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