Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

esperienza può dettare e di perfezionamenti alla funzionalità del sistema. Il Fondo rappresenta una leva poderosa con la quale lo Stato può agire, attraverso il credito, per sollecitare la evoluzione dell'agricoltura; ma anche la potenza di questa leva dipende dal modo in cui viene applicata. La prossima discussione parlamentare della proposta Ferrari Aggradi può rappresentare l'occasione per questo esame e per chiedersi se sia opportuno conservare immutati gli obiettivi del Piano di sviluppo ed il meccanismo del Fondo di rotazione o se, viceversa, non sia preferibile aggiornare i primi e migliorare il secondo. La analisi dei dati relativi ai finanziamenti autorizzati dal Ministero . fino al 31 dicembre 1957 rivela che i 166 miliardi complessivi sono stati destinati per 84,6 miliardi ad acquisti di macchine agricole, per 73 miliardi a costruzioni rurali e per 8,3·miliardi alla irrigazione. D'altra parte, la ripartizione territoriale delle medesime operazioni dimostra che esse sono state compiute per circa 97 miliardi nel Nord, per 46 miliardi nelle regioni centrali, per 18,5 miliardi nel Mezzogiorno continentale e per meno di 5 miliardi n~lle Isole. Tradotti in rapporti percentuali, questi dati significano che solo il 5 % dei mezzi disponibili è andato a finanziare la costruzione di impianti irrigui e che il Mezzogiorno continentale e le Isole hanno assorbito, !ispettivamente, 1'11 % e meno del 3 % delle operazioni autorizzate. Trovano, così, conferma nei risultati di sei anni di attività le tendenze che si erano già delineate dopo il primo biennio e che inducono a riproporsi alcune domande di vivo interesse (1). In sostanza, l'azione propulsiva del Fondo si è manifestata quasi esclusivamente nei due settori delle costruzioni rurali e della meccanizzazione, ed è stata veramente scarsa in quello della irrigazione. A questo proposito è da notare che con i finanziamenti derivati dal Fondo nei sei anni, l'irrigazione è stata estesa nel Mezzogiorno continentale, per poco più di 3.000 ettari e nelle Isole per 2.200 ettari, contro gli 82.000 del Nord ed i 26.000 delle regioni centrali. • (1) GIOVANNI GALLONI, Piano dodecennale: vecchi e nuovi -problemi del credito agrario, in « Rivista di politica agraria», a. II, n. 2, giugno 1955. [18] Biblioteca Gino Bianco

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