renza con i << privati » Innocenti e Piaggio; così come non parliamo per ora della asserita impossibilità di impiantare nel Mezzogiorno una fabbrica di trattori, sia pure in concorrenza con la Fiat. Valgano pure per noi, dunque, gli ansiosi interrogativi di Giacomo Ghirardo: « Chi potrà stupirsi di sapere che nelle casse dell'Isveimer vi sono capitali che poltriscono, in attesa di richieste di credito che non arrivano, se l'IRI si piange addosso, ogniqualvolta deve allargare i proprii investimenti nel Mezzogiorno? Come si potrà chiedere ai privati di impegnarsi coraggiosamente in iniziative industriali nel Sud, valendosi degli incentivi fiscali, creditizi, doganali e ferroviari previsti dalle leggi (e di cui gode anche l'IRI), se ci si presenta un quadro desolante di miliardi perduti nelle gestioni "irizzate '' del Mezzogiorno? ». Per conclud~re - dopo tutta questa strana e contraddittoria vicenda dei programmi d'investimenti dell'IRI e dell'ENI, « che ili Governo dichiara di conoscere, ma di non aver ancor approvato», per cui si sono avute prima le affidanti assicurazioni dell'on. Lami Starnuti e poi le ambigue e deludenti dichiarazioni dell' on. Pascetti - si è pertanto costretti a richiamare ancora una volta l'attenzione del Governo, dei partiti, della stampa, dell'opinione pu·b·blica su quanto alla Camera aveva detto l'on. Barbi intorno al << persistente ed ostinato antimeridionalismo nei ' quadri ' di taluni settori dell'IRI »: denuncia che ci duole dover raccogliere e che sembra colpire in particolare la Finmeccanica, senza risparmiare, però, nè altri ambienti dell'IRI, nè le dirigenze dell'ENI. · [ 14] Biblioteca Gino Bianco
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