democratici autentici, a qualsiasi partito appartengano, non hanno aspettato il rapporto Krusciov per maturare le loro opinioni sul comunismo russo come aspetto del totalitarismo del secolo ventesimo, per scoprire che il culto della personalità aveva le stesse radici del Filhrerprinzip) per decidere in conseguenza un'opposizione intransigente. E proprio perché questa opposizione aveva le sue scaturigini nella fede nella libertà e nell'esigenza di difenderla ad ogni costo, nè oggi nè mai essi potranno scambiare questa fede profonda contro un deteriore tatticismo. È facile oggi, ed è perfino di moda, fare dell'ironia su coloro che si dichiarano manifestamente anticomunisti: ma, ironia o no, ogni politica che si voglia autenticamente democratica deve essere anticomunista. Nei confronti dei comunisti, dunque, nè i socialisti nè altri possono tener posizioni dubbie od equivoche: la politica di alternativa democratica e di autonomia del PSI deve darsi un confine preciso a sinistr~a: se non lo facesse, non solo n·on sarebbe democratica, ma non riuscirebbe neppure ad essere una politica. Non è nostro compito nè nostra intenzione dare ai socialisti una lezione sul cc modo perfetto di essere socialisti »; è, però, nostro diritto e nostro dovere sottolineare quelli c~e a noi paiono gli errori, le contraddizioni, le incoerenze, le manchevolezze ideologiche e politicl1e dei socialisti (e di qualsiasi altro); è nostro diritto e nostro dovere augurarci che il PSI si svecchi, rinunci alle escatologie e alle mitologie, divenga un partito moderno, che combatte battaglie autenticamente democratiche per la costruzione di un partito moderno. Questa è la nostra ' guei:ra ': e ci auguriamo che, sia pure da posizioni assai diverse dalle nostre, possa essere anche la ' guerra ' di Lelio Basso. VITTORIO DE CAPRARIIS I . [122] Biblioteca Gino Bianco
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