civile diviene comprensibile a tutti, perchè a tutti l'aspirazione è comune~ da tutti sentita, perchè è scomparso « ... il contadino vestito di nero, barbuto, saggio per rassegnazione) che poteva lasciare ai figli solo ·una sciagurata eredità di servitù, anche se non è finita la soggezione padronale, anche se i contratti sono ancora infamanti>>, anche se « molti di essi debbono ancora sopportare medievali digiuni >> perchè << nella loro mente la realtà, il tremendo gioco tra padrone e servo, si è configurata in tutta la sua tragica dialettica; e il più digiuno di loro può nutrire qualche speranza di prossima libertà; sa che vi sarà un termine a questa speranza e q-uesta speranza vede brillare sulle bianche case e quel termine lo vede avanzare sorvegliando il cammino quotidiano della Riforma >>. È Domenico Rea che scrive dalle campagne di Paestum; altre lettere, altre testimonianze riaffermano la validità di un primo essenziale risultato: l'uomo, ogni uomo qui al Sud è ora cosciente della sua condizione civile e della sua operante presenza nel tempo. - Qualcosa è pure mt1tato : non dovunque, nè in modo totale, chè spesso il progresso si nota proprio nell'affermazione se non nella risoluzione delle esigenze più elementari di una convivenza moderna, nella ingenua partecipazione ai miti e alle illusioni della cronaca e della pubblicità. Resta un più grave problema, ed è quello del linguaggio con cui rivolgersi a questi uomini, i modi di un'azione che deve realizzare un più arduo intervento in una psicologia naturalmente guardinga, timorosa per amara consuetudine alle promesse mancate, al ricatto e -all'indifferenza nazionale. E ancora una volta il discorso ritorna ad Alvaro, alla più vissuta e maturata esperienza che riesce a comunicare a chi, insofferente di un'attenzione superficiale, desid.eri partecipare di un mondo che, se pure si trasforma e perde le sue arcaiche sembianze, conserva doloroso il ricordo della secolare miseria dell'umiliazione delle ferite di sempre. In una terra che più di ogni altra conosce il senso di gerarchia, << dove ognuno è il suo personaggio e niente altro, dove l'imbecille parla da imbecille, da rozzo il rozzo, da signore il signore >>; qui che « ciascuno ha il suo linguaggio, il suo mondo, appartiene a una tradizione di tipi e di famiglie», è naturale che si sia tanto legati alla propria storia, alla propria presenza individuale, alla propria dignità di uomo: onde un senso istintivo di di- . lllO] Biblioteca Gino Bianco ... ...
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