\. zante; ma a noi basta aver sottolineato gli intenti che animano il « ,.·iaggio » di Alvaro e la raccolta di Falqui e Sinisgalli. Chè, se non sono ignorati i lati più oscuri, « il mistero di un popolo... il mistero che è l'Italia paesana; profondo come se le distanze fossero enormi... di secoli >> ( 25 ); se con rara sensibilità e competenza, anche nei limiti di un' esposizione divùlgativa, si espongono le vicende di un passato remoto o a noi più vicino, c'è - soprattutto - un impegno ad allontanare dal lettore la finzione di una terra che sembrava esaurirsi nella romantica funzione di culla ad ogni più efferato e leggendario brigante, paesaggio di boschi e di patriarcali costumanze, scenario ad uomini immobili, <<noirs, noir le chapeau pointu, noir le pantalon, noir le visage tanné, noirs les jeux: tout. .. noir, lugubrement noir >> (26 ). « Lettere dalla Provincia>;, la raccolta di cuì si parlava all'inizio dì questa nota, c?ntinua il discorso ampliandolo sino a comprendere tutto il Mezzogiorno, dagli Abruzzi alla Sicilia. Essa - come avverte Domenico Rea - <<intendeva ·tastare il polso dell'uomo del Sud... conoscere, attraverso il rapporto di persone estranee, se si fosse verificato qualche cosa di nuovo nel Sud, che cosa è stato fatto; che cosa si deve fare ... e se gli uomini del Sud, sia pure ancora abbattuti dalla nera folgore della povertà, _nutrono qualche speranza nell'avvenire>>. I limiti dell'opera, impliciti nella sua stessa struttura antologica e di <<corrispondenza>>,non le impediscono di presentarsi come un documento indicativo; e non tanto degli aspetti e dei risultati di un'ampia opera di rinnovamento nel Mezzogiorno, ma di una certa disposizione della cultura italiana a respingere le morgane di una facile letteratura e ad impegnarsi in uno studio più- sincero dei fattori ambientali e dei problemi umani che condizionano la vita del Paese. Il rifiuto dell'evasione, del frammento lirico, tanto cari elle generazioni precedenti, caratterizzano la posizione di molti scrittori; i quali - si badi bene -, col bandire i compiacimenti e respingere le lusinghe dell'estetismo, non obbediscono~ anche qui, ad una diversa retorica, lontana da quella tradizionale ma sempre egualmente falsa; bensì palesano - e spesso - un superamento dialettico, una professione di rigore raggiunto con la prevalenza dei mo- (25) Alvaro, in « Un treno nel Sud» p. 43. (26) Albini, o.e. p. 64. [108] Biblioteca Gino Bianco \
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