Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

della piana di Sibari, si lascia trasportare da non so quali incanti ad affermare che « ... immensa e spettrale è la piana di Metaponto e se gli uomini appaiono qui più piccoli della misura normale, non è tanto per il confronto con la vastità del paesaggio, quanto per la int,ensità delle sacre luci che lo irrorano. Avvolti in questi raggi obliqui che hanno i colori abbaglianti della trasfigurazione raffaelles·ca uomini e donne vivono una vita che si direbbe senza stagioni : non varia, immobile, carica di religiosità »; o ancora, quasi come naturale conseguenza della malia rievocatrice di quel cielo: << da queste parti non vi è distacco netto tra ciò che cade sotto la percezione dei sensi e ciò che è d.ominio dello spirito, tra 1a fisica e la metafisica... tra natura ed arte >>; poche pagine prima, a sfatare ogni dorata leggenda, a richiamare il lettore da ogni tentativo· di evasione in finzioni tanto inconsistenti, bastano le sagge parole di G.B. Angioletti pronto a denunciare l'ipocrisia di rit~nere che << le virtù di quelle . popolazioni sono così semplici e di così antica data che sarebbe un peccato incrinarle o distruggerle con la nostra corrotta e cinica civiltà settentrionale >>, laddove, invece, << con questi frettolosi compiacimenti... si rischia di lasciar per sempre nella miseria gente già anche troppo abban-· donata, gente che aspira, non diciamo al benessere, ma almeno a una· condizione di vita appena tollerabile. Per un amore intellettualistico del-· l'autentico si trovano più artistici, più poetici i tuguri i pollai dove vivono a migliaia uomini e donne, che non gli appartamenti delle nostre città ...(12)».· Già dai versi di Leonardo Sinisgalli che, preceduti da un saggio di". Corrado Alvaro (1 3 ), fanno da preludio alle tante voci della scelta, si· delinea l'immagine fedele di una terra, dei suoi uomini del suo passato, della rinata speranza. Scomparsa, ora, quella cupa immobilità c.heda secoli opprimeva i paesi, scomparsa la malaria dalle coste, accessibile l'Altopian?. silano, frequenti ampie e sicure le strade; dovunque, oggi, movimento e • • • t fervore di opere, rinnovata fiducia nelle istituzioni sociali, ansia di con1prendere, coscienza che qualcosa pure è mutato, e proprio in virtù del- (12) Da « Inchiesta segreta » (Roma 1953), ora ristampato a p. 108 ss, della antologia. (13) Per la prima volta <<Itinerario italiano» (1941) ,p. 281 ss. Vedi anche, dello· stesso Alvaro, <<Calabria», nella collezione vi·sioni spirituali d'Italia. Nemi, Firenze, 1931. [lQl] Biblioteca Gino Bianco

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