Nord e Sud - anno V - n. 48 - novembre 1958

te (10 ). Qui, però, vi era l'intento dichiarato di accogliere ogni sollecitazione che venisse dai miti e dalla leggenda di un passato remoto, il gusto per l'indagine erudita e la raffinata rievocazione e, assieme, la coscienza di una realtà - quella presente - del tutto diversa e lontana, estranea ad ogni solare mitologia, dura faticosa e tragicamente concreta. E quando . ci si allontanava da questa valutazione obiettiva, quando si tentava di cancellare, sia pure per uri fugace gioco dell'intelligenza, ogni soluzione di continuità nel corso del tempo, si cadeva in compiacimenti di evidente cerebralismo, in una letteratura di dubbia lega, che al vaglio di una critica scaltrita, mostrava immediatamente i suoi gravissimi limiti. ' . Così, a George Gissing che osservava come il vantaggio dei crotonesi, rispetto agli abitanti dei tuguri di Londra, fosse quello di poter morire in una capanna di fronte alla solitudine di un mare deserto di vita, culla e tomba di miti e di eroi, dalle pagine di quest'antologia risponde come di riflesso un duplice atteggiamento, di cui un lato costituisce la parte I• tradizionale estetizzante svagata e, diciamolo pure, superficiale; l'altro, ·invece, è più attento ad evitare ogni confusione tra l'esercitazione letteraria, il dato evanescente di una suggestione esasperata, e le imprescindibili esigenze di una disperata condizione dell'uomo, di una realtà che si evolve a fatica. Sfor~o, codesto, che esige comprensione e non già una « recherche )) sentimentale che si risolve, naturalmente, in vagheggiamento di una perduta << verginità )> del paesaggio umano; chè altro non vi è, per questi· ulissidi delle nostre lettere, che un'innata vocazione al « paesaggio con figure >>; laddove codeste figure svolgono un ruolo del tutto marginale, elementi decorativi immobili da sempre e preferibilmente per sempre. Ora, da tutti questi inconvenienti, l'antologia di Falqui pare essere esente, chè se c'è ancora qualcuno propenso ad accogliere, sino ad esasperarle, lusinghe di atmosfere rarefatte, le voci che riportano il discorso ad una dimensione più concreta sono di gran lunga quelle che prevalgono e che condizionano l'intera raccolta. Così, se Carlo Belli (11 ), in viaggio per il comprensorio di bonifica (10) Il libro del Gissing è stato di recente tradotto per le edizioni Cappelli (Sulle rive dello Jonio, 1958); cfr. la nostra recensione in Il Mulino n. 79. (Il) P. 142 ss. Riprodotto da Il 11empo di Roma. [100] Biblioteca Gino Bianco

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