Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

abbiamo preso in esame i risultati elettorali avutisi nelle sezioni n. 776 e 777 di Bagnoli e 537 di San Giovanni a Teduccio. Le tre consultazioni elettorali dal '53 al '58 nelle sezioni considerate hanno fatto registrare i seguenti risultati: D.C. P.C.I. P.S.I. P.S.D.I. P.L.I. P.N.M. P.M.P. M.S.I. P.R.I.-P.R. Comunità 1953 23,2 31,3 5,6 2,6 3,5 24,0 9,8 1956 16,6 21,6 9,2 1,7 0,7 1,9 41,7 7,3 1958 31,0 24,4 10,8 2,6 1,0 ' 2,7 19,1 7,0 0,3 0,8 Qui, dunque Lauro non ha mai avuto la maggioranza assoluta e il J cedimento del suo partito alle ultime elezioni si è risolto in definitiva a favore della DC ed a danno del PCI. Del resto, non essendosi avuta una marea di voti monarchici nel '56, si spiega la minore entità delle flessioni degli altri partiti. Il crollo, però, nel '58 è puntualmente avvenuto anche in queste sezioni, per cui i monarchici hanno visto più che mai dimezzati i propri voti, in cinque anni. Ne ha approfittato, come dicevamo, la DC che ha migliorato le proprie posizioni in modo molto sensibile ed ha raggiunto la maggioranza relativa. Il PCI, viceversa, che parecchio aveva perduto nel' 56, ha recuperato molto poco nel '58, a completo beneficio del PSI, il cui incremento comunque, non è sufficiente ad evitare una leggera flessione della sinistra nel ceto operaio. Del resto, in questo ceto, piuttosto che di ripercussioni del fenomeno laurino, è forse più proprio parlare di grande successo della DC. In effetti, dal '53 al '58, i monarchici hanno perduto un buon numero di voti che sono stati guadagnati dalla DC; le sinistre sono rimaste sostanzialmente stazionarie o quasi ed il passaggio di voti dal PCI al PSI conferma un fenomeno proprio ed attuale dei ceti operai più evoluti: lo spostamento, cioè, posizioni meno rigide e già, almeno formalmente, democratiche. Qu_anto al MSI, infine, la flessione generalmente accusata [93] B.iblioteca Gino Bianco .,

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