burbana (Bagnoli, San Giovanni a Tedu,ocio), in altre in cui hanno votato gli elettori di zone con forte percentuale di popolazione dedita all'agricoltura (Pianura, Soccavo), ed in altre, infine, che possono ritenersi indicative degli umori e degli orientamenti della borghesia urbana in tutte le sue sfumature, dal livello (( redditiera >> a quello professionale, commerciale e burocratico (Chiaia e Vomero) (1 ). *** Nella prima delle tre zone in esame, quella che assegnò a Lauro nel '56 il più totalitario dei consensi, la popolazione è prevalentemente disoccupata o sottoccupata, posta al di fuori (per difetto di qualificazione professionale e per conseguente insensibilità sindacale prima ancora che politica) dì ogni moderna realtà economica. Il Lavinaio, i vicoli del Porto, dj Forcella o del Pallonetto sono il regno del (< sottoproletariato >>; e tali zone coincidono con i distretti elettorali nei qt1ali il « monarchismo )), espressione di una protesta locale a sfondo sanfedistico, di umori anarcoidi e sostanzialmente antipoliticz· o prepolitici, ha celebrato i suoi fasti più clamorosi e pittoreschi dal '46 in poi. Per il quartiere di Pendino abbiamo rilevato i dati registrati dal '53 ( 1 ) La qualificazione « sottoproletaria » dei quartieri di Pendino e San Lorenzo, e dei vicoli adiacenti al Pallonetto a Santa J..,ucia non può, naturalmente, avere espressione statistica; ma è, tuttavia, un dato evidente per chiunque conosca la città. San Giovanni a Teduccio e Bagnoli sono fra i pochissimi quartieri napoletani in cui risulti occupato nell'industria e nell'artigianato più del 50 % della popolazione attiva in età da 1O anni in più. Quanto a Pianura e Soccavo, questi due quartieri di- periferia vedono occupato nell'agricoltura, caccia e pesca rispettivamente il 41,4 % ed il 35,8 %: percentuali che sono notevolmenete superiori anche a quelle di altri quartieri in cui si riscontra una notevole occupazione agricola (Ponticelli, Chiaiano, Piscinola ). Infine, Chiaia con 1'8,4 % e il Vomero con il 3,7 ~/4 della loro popolazione attiva dedita a libere professioni sono fra i quartieri in cui tali attività sono più sviluppate: altri quartieri (S. Giuseppe, San Ferdinando e Porto) hanno percentuali intermedie fra quella di Chiaia (la più alta di tutte) e del Vomero, mentre i quartieri restanti registrano percentuali analoghe assai inferi ori. Ma per Chi aia bisogna rifarsi anche alla notoria e forte presenza in questi quartieri dei ceti redditieri; e per il Vomero al fatto che il 26,1 % della popolazione attiva risulta dipendente da pubbliche amministrazioni o da enti locali. Tutte queste percentuali sono relative al censimento del 1951. [88] Biblioteca Gino Bianco ..
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