dicale non è più possibile, a meno di non provocare la cancrena di tutto l'organismo. 5. - A metà di agosto, questo intervento si produsse. Il presidente del Comitato Olimpico aprì improvvisamente le ostilità concedendosi una specie di auto-intervista attraverso l'agenzia ufficiale del C.O.N.I., per muovere una serie di spietate accuse alla Federazione del Calcio, accuse che preludevano all'insediamento di un Commissario straordinario. Il linguaggio tenuto nell'intervista da Onesti e la decisione presa pochi giorni più tardi dalla Giunta olimpica non hanno precedenti nella storia, sia pure assai breve, dello sport italiano. Partendo dalla constatazione che il gioco del calcio, << molto popolare in Italia, è caduto in una grave crisi tecnica, morale e organizzativa da cui non riesce più a sollevarsi)), il presidente del C.O.N.I. enumerava un po' alla rinfusa gli aspetti più vistosi della crisi : a) l'acquisto all'estero dei calciatori, con esportazione di grandi quantità d~ valuta, in stridente contrasto con la definizione di « paese depresso economicamente )) della quale l'Italia gode in via ufficiale; . b) le spese da nababbi dei presidenti di società, anche sul mercato interno, in stridente contrasto con la disastrosa situazione dei bilanci sociali; e) la grottesca « trovata >> degli oriundi, « che ha ormai una sua letteratura)), letteratura a sfondo poliziesco, ovviamente, giacchè si tratta in molti casi di oriundi fasulli; d) le batoste in serie della squadra nazionale nonostante << una sjmile profusione di mezzi e di invenzioni>>; e) l'incapacità della Federazione << ad applicare le riforme democratiche in maniera lodevole», parte per la tendenza a procrastinare le decisioni più importanti, parte per la debolezza dimostrata nei confronti dei presidenti di società, la cui massima organizzazione (Lega Nazionale) è venuta acquisendo un'autonomia eccessiva; · f) l'inettitudine della stessa Federazione, << auto-assediata con una selva di regolamenti e di commissioni»,. ad evitare le frodi sportive senza scadere in un « genere di attività pseudo-giuridiche che non hanno nulla da spart!re con le simpatiche e leali contese sul campo di gioco ». , [83] • ·Biblioteca Gino Bianco
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