Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

oltre alle situazioni obiettive che abbiamo cerca to di illustrare, nei piccoli centri esiste una diffusissima tendenza a sopra vvalutare le proprie possibilità per mettersi su un piano di grottesca con correnza con i centri maggiori, con le altre zone e addirittura con quelle immensamente più progredite del Nord. Gli esponenti politici locali, dal le autorità del Comune ai parlamentari (di tutti i partiti, nessuno esclu so), fanno il resto - nel senso che per ovvi motivi elettorali si sentono autorizzati ad appoggiare indiscriminatamente le velleità dei sodalizi sp ortivi, fino al punto (caso Catania o Udinese) di sposarne la causa anche quando si è raggiunta la prova di frodi sportive che ne imponevano la retrocessione in un girone inferiore. Ma se i circoli politici hanno le loro colpe, n on certo minore è la responsabilità (diretta) della Federazione e (ind iretta) d·el Comitato Olimpico nella mancata soluzione del problema. Fin o a pochi mesi fa, l'una e l'altro hanno condiviso la sciagurata megalomania dell'impianto monumentale, trascurando l'esigenza della propagan da locale, minuta, periferica - la quale non può estrinsecarsi altro che con la creazione di centri tecnici, impianti modesti ma funzionali, nuclei snelli ed efficienti di istruttrori. Soprattutto la creazione di campi di gio co, che costituiscono la car2tteristica essenziale dei paesi ad alto sviluppo calcistico, può contribuire Jd attenuare lo scompenso tra calcio meridionale e calcio del Nord. Si può anche pensare ad una pratica dilettevole da attu arsi fin nelle scuole statali, come accade in Inghilterra, dove foot-ball e pu gilato rappresentano il nutrimento sportivo essenziale di ogni scholl-boy, contri,buendo a raffo,rzare insieme le doti personali di coraggio e quelle collettive dello spirito di . corpo; ma con l'istruzione scolastica usciamo dal campo tecnico vero e proprio per sconfinare nel dominio dei provved imenti sociali che in ogni cc1sovanno collegati al processo generale di ele vazione delle plebi. Per dovere di obiettività bisogna aggiungere c he un buon lavoro nel senso del progresso sportivo è stato avviato da qualche tempo sia per opera della Federazione che del Comitato Olimpico. Ma di ciò discuteremo più avanti, quando analizzeremo la portata ed il si gnificato dell'intervento di autorità che ha portato recentemente il C.0.N.I. a destituire il presidente Barassi per sottoporre la Federcalcio ad un pe riodo di gestione straordinaria commissariale. Qui, per chiudere l'argomento, basterà accennare ad llil altro, e_non trascurabile, elemento che spiega l'arretratezza calcistica [76] BibliotecaGino Bianco

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