Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

quelli che, ad esempio, accompagnarono lo sviluppo agrario della valle padana e ne fecero la base di forza del socialismo italiano. Ma supereremmo i limiti che ci eravamo proposti per questo testo, che voleva consistere soltanto nella descrizione dello svilqppo e nella individuazione delle prospettive future di una località fino a ieri depressa e deserta; e sulla quale (come su altre, individuabili qua e là nel tessuto delle campagne meridionali) è oggi possibile_fare leva per una radicale trasformaziÒne di tutte le situazioni del nostro Mezzogiorno. MARCELLO FABBRI Foot-ball 1958: gli elementi della crisi 1. - Quando si parla di crisi del calcio italiano, lo si fa indubbiamente ir~senso relativo. I dizionari definiscono la crisi come « il punto risolvente di una malattia, in bene od in male>>, e nell'uso corret1te il termine sottintende un'accentuazione della seconda anzichè della prima ipotesi, ha un senso vagamente pessimistico, annuncia insomma la catastrofe. Sarà bene, perciò sgomberare il terreno da ogni equivoco e chiarire che il calcio italiano non è affatto alla vigilia di una catastrofe dal momento che rappresenta tuttora, dopo la televisione, lo svago preferito degli italiani, quello al quale essi consacrano le somme più alte (oltre sei miliardi all'anno) e i più incredibili impulsi passionali. Contro un nucleo di circa 110 mila calciatori regolarmente tesserati nelle file federali - il che rappresenta una percentuale assai esigua rispetto a molti paesi stranieri - si può calcolare intorno ai due milioni la massa di italiani che si mobilitano ogni domenica per assistere agli incontri di campionato nelle varie serie e nei vari centri, senza contare naturalmente quelli che ne seguono le vicende sui giornali o attraverso altre fonti di informazione e gli altri che, per aver giocato al Totocalcio, ne ricevono indirette ma sempre più precise ed allettanti notizie. Se ci limitiamo alla sola serie A, che è la massima espressione .tecnico-economica del nostro foot-ball, constateremo facilmente entro quali termini si possa parlare di crisi. Nella stagione 1957-58, appena conclusa, ben 12 delle 18 società « elette >> hanno· potuto registrare un aumento netto degli incassi, che in totale hanno ammontato a circa 3 ·miliardi e 250 milioni di lire. Si conceda pure che generalmente quest'incremento di in- [73] Biblioteca Gino Bianco

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