Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

provincia di Lecce in cui è stata ridotta la superficie coltivata a tabacco, provoca l'afHt1sso di una mano d'opera altamente specializzata, al seguito delle ditte concessionarie che creano magazzini ed impianti per la lavorazione. A questa prima corrente ne seguono altre : tipica è quella dei muratori leccesi, per lunga tradi_zione abilissimi costruttori in tufo e capaci di edificare con la massima economia; chiamati dai parenti o dagli amici addetti alla tabacchicultura, trovano un vastissimo campo d'azione nella costruzione delle abitazioni finanziate dalle provvidenze per il miglioramento fondiario. Così, mentre da una parte si diffonde la possibilità di edificare con una minore spesa, e quindi ne trae sempre maggiore impulso la spinta agli insediamenti sparsi, contemporaneamente un più evoluto livello edilizio porta nelle campagne uno standard di abitazione pressochè t1rbano. Di giorno in giorno quindi si nota il rapido progredire di un processo di sviluppo: questo processo ha il suo centro spontaneo, come si è detto, nella località di Scanzano. Qui le varie iniziative si integrano, si accavallano, creano nuove possibilità; qui più intensa è l'attività edilizia e spontaneamente si dispongono le imprese industriali e commerciali. Numerosi fattori contribuiscono a dare a questa località una posizione particolarmente favorevole. Posta al centro del breve traJto in cui strada e ferrovia corrono vicine e parallele, all'incrocio con l'unica strada statale che, proveniente dal cuore della regione e dal suo stesso capoluogo, si immette nella litoranea jonica, Scanzano è, fra le località poste su questa via di grande traffico, la più vicina ad un grosso centro urbano come Montalbano J onico, e la più' facilmente raggiungibile dai paesi dell'interno. Inoltre gode di una favorevole posizione pianeggiante, ma posta su un gradino che, dominando la pianura fino al mare, mitiga l'ardore del clima estivo, o l'umidità invernale. In questa località si vanno concentrando gli interessi di tutta la popolazione del territorio. Ma lo sviluppo non era stato assolutamente previsto dai programmi dell'Ente Riforma, nel suo schema di insediamento indifferenziato. Perciò vi erano sorti soltanto due o tre edifici sedi del centro di colonizzazione, e, unico segno caratteristico, una monumentale fontana, per la quale però non sono mai state ultimate le tubazioni; perciò si racconta che il giorno dell'inaugurazione fu necessario erigere un serbatoio [67]· Biblioteca Gino Bianco

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