tamente da quella - di estrema arretratezza e miseria - che distingueva e distingue tuttora i paesi dell'interno: ciò si esprimeva riella dignità di centri urbani come Pisticci o Montalbano J onico. La mancanza di spazio . per lo sviluppo dei centri abitati, stretti sull'alto di colline franose, e inoltre un miglioramento generale delle condizioni di vita, avevano già da tempo- accentuato la ten(lenza della popolazione contadina a stabilirsi nelle campagne: campagne che non erano mai state completamente deserte, per la presenza delle borgate sparse che le popolavano. Anche nei tempi di maggiore miseria e di più forte imperversare della malaria, le colline a ridosso della pianura erano occupate da centri come Policoro, Scanzano, Recoleta, S. Basilio, il cui aspetto caratteristico era dato dalle casette lucane, affiancate in serie, che si aggruppavano intorno. al castello, fermando un ambiente spesso urbanisticamente pregevole. Nate per lo sfruttamento agricolo delle vaste terre della pianura tali gruppi di case si presentano anche oggi come un tipo intermedio di centro abitato fra la masseria e il villaggio: si potrebbero definire masserie che hanno raggiunto grandi dimensioni p~r la vastità dei terreni su cui esse vivono. A queste, di nascita a forma tipicamente feudale, si aggiungono in anni più recenti altre borgate, nate per iniziativa diversa, ma con la stessa funzione, al centro di vaste zone agrarie: come luogo di raccolta dei confinanti politici nasce, durante il fascismo, il borgo di Marconia, successiv2mente adattato a centro di bonifica; più tardi una società privata impianta il nuovo borgo di Andriace. Nel dopoguerra i comuni quotizzano i vasti demani, che da boscaglia o sterpeto vengono perciò trasformati in campi coltivati: intanto con la sparizione della malaria e l'apertura della strada litoranea si vanno facendo sempre più favorevoli le condizioni per un insediamento nella pianu!a. Perciò le casette sparse si incominciano ad insinuare fra le maglie delle borgate, con un processo di occupazione che dalla collina discende sempre più rapidamente verso il mare. A questo punto ha inizio 'l'opera di Riforma: il processo si accelera fortemente, i nuovi borghi si aggiungono agli antichi, completando la rete dei centri di servizio: la pianura è definitivamente occupata dalla popolazione contadina. Nel frattempo, nelle nuove terre messe a cultura, nuove produzioni si vanno affermando : oltre a quella della barbabietola che ha dato vita al zuccherificio di Policoro, grande importanza viene ad assumere la tabacchicultura. Una forte corrente immigratoria, proveniente dalle zone della [66] Biblioteca Gino Bianco
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