Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

feudale, impersonato dal castello che si erge di fronte: l'accentuazione del carattere rurale, l'avere calcato la mano sugli elementi paesani, pseudolocali, tradisce le intenzioni riposte, l'animo dei committenti e le preoccupazioni dei progettisti: o, meglio, del progettista, perchè, dei due autori, uno soltanto è l'architetto, mentre l'altro - esperto di meccanica agraria - non si vede quali attività abbia potuto svolgere all'infuori di una funzionè di collegamento e di controllo per conto dell'Ente di Riforma, ai cui ambienti è notoriamente vicino. Le intenzioni sono in effetti le stesse che hanno ispirato tutta l'attività di riforma: vicino e strettamente concatenato ad un generico impulso riformatore, troviamo la preoccupazione di attenuare nelle campagne . '" meridionali - specie nelle zone a cultura estensiva di tipo latifondistico, in cui era presente un numeroso e turbolento bracciantato - la spinta politica delle sinistre. Per questo scopo la struttura urbanistica che meglio si prestava era proprio quella della scacchiera indifferenziata, della << ruralizzazi"one >> su vasta scala, in modo che gli abitanti, sparsi nelle casette, avrebbero trovato minori occasioni di incontrarsi, di intraprendere iniziative collettive; e idee, fatti, avvenimenti sarebbero giunti agli assegnatari attraverso il filtro dei borghi di servizio e dell'apparato ((sociale » degli enti; solo così, in definitiva, la vita degli abitanti sarebbe stata molto più facilmente controllabile (2 ). Tutto ciò trovava la sua giustificazione in una patriarcale ideologia che riconosceva nella piccol,a proprietà rurale un modello di vita semplice e in contrasto con i pericoli e le avventure della civiltà moderna, che trova la sua sede e la sua espressione nella città. Sotto alla rigida scacchiera, aJle casette sparse a perdita d'occhio, ai miseri borghi isolati, rispondenti soltanto a funzioni di « servizio )), vi era quindi il tentativo di impedire a nuove realtà economiche e sociali di coagularsi e comporsi in forme urbane. 3. Uno sviluppo spontaneo. - Ma la realtà dello sviluppo di un territorio non si lascia facilmente imporre camicie di forza politiche od ideologiche. L'Ente Riforma aveva, come si è visto, puntato le sue carte sullo sviluppo ( 2 ) Si veda a questo proposito il saggio di Riccardo Musatti: « Terra senza città», apparso sul n. 28 di questa rivista. [64] Biblioteca Gino Bianco

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