Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

all'applicazione della legge stralcio, possiamo considerare alcuni dati che si riferiscono alla «regione» appulo-molisana-lucana, dove opera un Ente costituito appunto per l'irrigazione e la trasformazione fondiaria. Nell'ambito della giurisdizione di questo Ente esistono 173 cooperative, che - a tacere del personale d'ordine e di quello dei vari Consorzi - richiedono l'opera di oltre 1300 persone qualificate, sia pure diversan1ente. Il solo peso degli stipendi (oltre 650 milioni annui) sarebbe insostenibile se, per la massima parte, non vi sopperisse l'Ente lliforma direttamente. Le spese per le sedi, i sylos e i depositi, l'energia elettrica, il carburante, ecc., oggi è pure a carico dell'Ente Riforma, per importi imprecisati ma rilevanti: domani, quando sarà cessato questo « baliatico », dovranno invece essere sostenute direttamente dalle cooperative. E a carico delle cooperative sarà anche, ovviamente, un'aliquota dei servizi generali, oggi accentrata nell'Ente Riforma, e propriamente nell'Ufficio Cooperativo che ha alle sue dipe11denze un esercito di funzionari « per svolgere un lavoro metodico di revisione alle amministrazioni delle singole cooperative »; per coordinare l'attività commerciale delle stesse (attraverso una speciale sezione di assistenza commerciale); per suggerire e indirizzare nel campo difficile e vasto degli impianti industriali (altra apposita sezione); per esaminare e studiare le iniziative delle cooperative nei vari settori produttivi (altro nucleo di esperti). I servizi collettivi, per la cui attuazione le cooperative sono state volute e create devono poi assicurare la concessione di anticipazioni, concimi, anticrittogamici, macchinari. In tanto è possibile alle cooperative, quasi prive di capitali, sfornite del tutto di riserve, ma in compenso fortemente impegnate per conto degli assegnatari, provvedere all'espletamento di un programma cosi vasto, in quanto la loro gestione e le loro obbligazioni sono garar1tite dall'Ente di Riforma, che si accolla tutte le perdite di questo faticoso inizio di vita. In concreto questa parte fondamentale della attività di una cooperativa si svolge nel modo seguente .. L'assegnatario ha bisogno, per esempio, di concimi: si rivolge allora alla cooperativa che gli assegna il quantitativo necessario (molto spesso inferiore alla richiesta, esagerata per ragioni speculative), facendosi rilasciare cambiali agrarie, da pagare dopo il raccolto. Poi, o per deficienza di quest'ultimo, o per altre ragioni, l'assegnatario non può saldare, o può farlo solo in parte; la cooperativa depenna il credito divenuto inesigibile e lo registra tra le passività da accollare all'Ente Riforma. In proposito la relazione dell'Ente di Puglia e Lucania, già citata, a pag. 40 cosi testualmente si esprime: « Per la già accennata circostanza che l'autonomia economica di molti dei contadini viene raggiunta solo gradualmente, l'Ente di Riforma, al momento della riscossione di quanto da esso anticipato, deve necessariamente tener conto dell'onere sopportabile da ogni singolo individuo, ed, ove del caso, accontentarsi di recuperare una sola parte del credito iscrivendo a nuovo la parte non recuperata ». [50] Biblioteca Gino Bianco

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