dare all'Austria soffocatrice delle riscosse nazionali o alla Santa Allea~za o ad altre e simili cose, che ai loro occhi si configurano come precedenti. Altrimenti proprio essi, che furono tra i più conseguenti avversari del nazionalfascismo nostrano, si troveranno nell'ingrata posizione di chi difende il nazionalfascismo altrui e appariranno ai loro colleghi e compagni di ideali egiziani o siriani come coloro che avversano il fascismo in casa propria e che tuttavia lo considerano tollerabile e perfino benefico in casa d'altri. · D'altra parte il parlare di « rivoluzioni nazionali » dei paesi arabi, il parlare di totale rivolta anticolonialista, il mettere sullo stesso piano la Tunisia e la Siria, l'Egitto e il Libano, il Kuwait e il Marocco, non solo non consente di intendere quello che effettivamente sta accadendo nel Vicino e nel Medio Oriente, ma neppure - e ciò forse è ancl1e più grave - fa intendere la pericolosità della situazione per l'equilibrio internazionale o il complesso gioco politico dell'Unione Sovietica. Muovendo, infatti, dall'uovo di Colombo delle rivendicazioni d'indipendenza e delle riscosse anticolo11ialiste diventa facilissimo accusare la diplomazia americana o britannica di non aver nulla compreso, diventa facilissimo affermare che i russi non fanno nulla per catturare gli egiziani o gli iracheni e che è solo la stupidità occidentale a respingere i colonnelli dalla parte di l\,fosca, diventa facilissimo, infine, strapparsi i capelli per la desolante mancanza di fantasia di questo o quell'uomo di Stato statunitense o britannico e farlo oggetto della propria cattedratica severità e della propria tronfia ironia. Orgogliosamente si è spartita la storia futura, si è sicuri <li aver compreso tutto, dal più intimo pensiero del comandante delle guardie circasse di qualche prtncipe saudita al senso dei grandi mutamenti di cui è pregno l'avvenire, di aver compreso i pensieri di Dio. E invece non si è compreso nulla. Si ha un bel fare dell'ironia su coloro che vedono dappertutto la mano della politica sovietica, ma è certo che la situazione è cominciata a diventare preoccupante se non addirittura esplosiva nel Medio Oriente contemporaneamente ·al mutamento di tattica di Mosca in Europa. Avendo constatato, tra il '52 e il '53, che la pressione in Europa aveva raggiunto una temperatura insopportabile, la diplomazia comunista aveva con molta elasticità rallentata la tensione sul vecchio continente, col risultato di addormentare quell'opinione proclive a lasciarsi narcotizzare con le parole suadenti e di indebolire un po' i vincoli atlantici, e aveva insieme spostato le trincee della guerra fredda. Dal momento che indebolire l'Europa in Europa si era mostrato un calcol_osbagliato, occorreva mutare strategia e procurare di indebolire l'Europa tagliandola fuori da una delle fonti della sua sufficienza economica. Quando Eisenho,ver comperava a Ginevra giocattoli pei nipotini del suo compagno d'armi, il maresciallo Zukhov (ignaro che l'eroe appena riconsacrato sarebbe ridiventato di li a tre anni ancora una volt~ un traditore), i cecoslovacchi ' [37] ·Biblioteca Gino Bianco
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